TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


domenica 27 luglio 2025

Da Almirante a Giorgia Meloni. Il lungo viaggio nelle istituzioni della destra neofascista

 



Giorgio Amico

Da Almirante a Giorgia Meloni. Il lungo viaggio nelle istituzioni della destra neofascista




Marco Tarchi, politologo e professore emerito, torna con un'opera incisiva e provocatoria che ripercorre la storia della destra italiana attraverso tre fasi emblematiche: MSI, Alleanza Nazionale, e Fratelli d’Italia. Il volume è strutturato come un'intervista approfondita in cui Antonio Carioti, giornalista del Corriere della Sera, guida il politologo Marco Tarchi in un ricostruire rigoroso e aggiornato della destra italiana dal dopoguerra a oggi.

Il libro di Tarchi esplora la parabola della destra italiana tracciando un percorso che va dal primo neofascismo dei reduci di salò al cosiddetto "afascismo" di Giorgia Meloni. Non si limita a una semplice cronaca degli eventi, ma si addentra nelle dinamiche ideologiche, culturali e politiche che hanno plasmato questa corrente.

Tarchi individua tre fasi distinte nei partiti che hanno incorporato nel loro simbolo la fiamma tricolore:L’età del Neofascismo (MSI) – dal 1946 al 1995: quando il Movimento Sociale Italiano cercava soprattutto marginalità politica e culturale.L’età del Postfascismo (AN) – dal 1995 al 2009: con Alleanza Nazionale, sotto la guida di Gianfranco Fini, che tentò di inserirsi nel centrodestra berlusconiano. L’età dell’“Afascismo” (FdI) – dal 2012 in poi: con la trasformazione in Fratelli d’Italia e l’ascesa al governo con Giorgia Meloni,

Tarchi analizza la nascita del Movimento Sociale Italiano come tentativo di continuità ideologica con il fascismo, ma anche come spazio di elaborazione culturale e identitaria. Viene esplorata la tensione tra nostalgia e volontà di legittimazione democratica. La svolta di Fiuggi e la leadership di Gianfranco Fini segnano il passaggio verso una destra “normalizzata”. Tarchi critica duramente la perdita di elaborazione culturale e l’eccessiva personalizzazione del potere, definendo questa fase come un “assemblaggio tattico” più che una vera evoluzione.La parte finale del libro si concentra sull'ascesa di Giorgia Meloni e di Fratelli d'Italia. Tarchi affronta il concetto di "afascismo", ovvero la capacità del partito di esercitare un ruolo di protagonista venendo meno la centralità dei partiti tradizionali e proponendo una strategia che va oltre la mera conquista del potere, ma mira ad incidere in profondità sulla società italiana .Tarchi riconosce il successo politico di Giorgia Meloni, ma mette in guardia contro il rischio di un conservatorismo privo di visione culturale profonda.

Il libro non si limita a una semplice intervista. Carioti incalza Tarchi con domande puntuali, talvolta confutando le sue tesi, rendendo il testo un vero confronto intellettuale. Tarchi, da parte sua, non risparmia le critiche, offrendo una lettura lucida e controcorrente della parabola della destra neofascista dal reducismo iniziale alla guida del governo..

Forte della sua conoscenza di prima mano dell'ambiente missino, Tarchi pone l’accento su continuità e rotture, senza autoassoluzioni né giustificazioni interessate in un impianto analitico rigoroso. Uno dei maggiori meriti del libro è la sua capacità di condurre un'analisi che rifugge sia da facili demonizzazioni che da compiacenti esaltazioni.

Concludendo, un saggio indispensabile per chiunque voglia comprendere l'evoluzione della destra italiana dal dopoguerra fino ai giorni nostri, ma soprattutto capire le radici storiche e ideologiche del governo Meloni e le sfide che la destra italiana affronta oggi.


Le tre età della fiamma.
La destra in Italia da Giorgio Almirante a Giorgia Meloni
Solferino, 2024

domenica 13 luglio 2025

Partigiane, ma prima di tutto donne

 


Giorgio Amico

Partigiane, ma prima di tutto donne


"Protagoniste. Storie di donne e Resistenza nel Ponente ligure” è un volume appena pubblicato da Fusta Editore , scritto da Daniela Cassini, Gabriella Badano e Sarah Clarke Loiacono allo scopo di recuperare attraverso fonti locali che vanno dall'Istituto Storico della Resistenza (ISRECIM) ad archivi privati, le figure femminili più significative della Resistenza nel Ponente ligure. Lo scopo della ricerca è dichiarato già nel titolo: colmare una lacuna pesante negli studi sulla Resistenza nella provincia di Imperia, dando voce alle storie spesso taciute delle donne che furono protagoniste della lotta di liberazione dal nazifascismo in questa area.

Vengono così raccontate storie personali, come quelle delle sorelle Evelina e Giuliana Cristel, della loro attività resistenziale a Sanremo e della loro deportazione, di Dora Kellner, ebrea tedesca e intellettuale titolare della pensione “Villa Verde” a Sanremo, rifugio per esiliati e intellettuali , delle partigiane Alba Galleano (moglie dello scrittore Guido Seborga, anche lui partigiano) e Lina Meiffret: Sbaglierebbe chi pensasse ad un collage di storie individuali. Il libro ha anche una dimensione collettiva esplorando tra l'altro le vicende dei Gruppi di Difesa della Donna nella Provincia di Imperia. A mettere in luce l'importanza della rete creata da molte donne, tra cui contadine, staffette e commercianti, che fornirono supporto fondamentale alla lotta partigiana.

Questo libro si inserisce in un filone storiografico più ampio che negli ultimi anni ha cercato di recuperare e valorizzare il ruolo cruciale delle donne nella Resistenza italiana. Per troppo tempo, infatti, il contributo femminile alla guerra partigiana è stato marginalizzato o ridotto a funzioni di mero supporto logistico. Tuttavia, studi recenti e testimonianze dirette hanno sempre più evidenziato come le donne abbiano partecipato attivamente, anche come combattenti, staffette, organizzatrici e propagandiste, contribuendo in modo significativo al successo della lotta di liberazione prima e alle battaglie per l'emancipazione femminile nel dopoguerra.

Un libro scritto con molto cura, sensibilità tutta femminile e, perché no, con amore. Che intreccia fotografie, documenti, testimonianze e memorie familiari per ricostruire un mosaico di voci femminili di grande spessore. Un libro che restituisce finalmente dignità e notorietà alle donne del Ponente ligure che hanno lottato per la libertà.