TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


martedì 6 settembre 2011

Se non ora quando? Per una politica dal basso

Pubblichiamo un appello alla mobilitazione da parte di un gruppo di lavoratori/lavoratrici savonesi di varia appartenenza sindacale contro questa manovra iniqua, destinata a colpire pensionati, giovani e lavoratori, senza realmente mettere mano ai problemi strutturali del paese nè a intaccare, neppure in forma simbolica, i privilegi della casta politica. Noi di Vento largo l'abbiamo firmato ed invitiamo tutti a farlo.

SE NON ORA, QUANDO?

PER UNA POLITICA DAL BASSO CHE RESTITUISCA AI LAVORATORI ED AI CITTADINI SALARIO, DIRITTI, DEMOCRAZIA

L’aver cancellato ogni proposta di tassazione delle grandi rendite, per agire nuovamente sulle pensioni, ha ulteriormente chiarito che il vero obiettivo dell’attuale manovra del governo non è sanare i conti dello stato o garantire una ripresa all’economia ma continuare a riconsegnare ai profitti quella parte di plusvalore conquistato dalle lotte degli anni 70 ai salari ed ai servizi sociali.

Questa manovra, inoltre, non arriva improvvisa ma prosegue un ciclo di azioni e decisioni, ultimo l’accordo del 28 giugno, attuate di volta in volta dal governo o direttamente dal padronato (applicate con o senza l’accordo con le organizzazioni sindacali confederali), che hanno progressivamente impoverito i lavoratori, privandoli non solo di buona parte del potere d’acquisto dei propri salari ma anche di diritti e tutele e soprattutto della possibilità di partecipare direttamente alla costruzione delle piattaforme e alla scelta degli obiettivi E quando alla iniziativa padronale non è seguito l’accordo con tutti i sindacati, le contromisure di quelli contrari sono state quasi sempre non sufficienti a impedire l’attuazione di quanto deciso.

Anche lo sciopero del 6 settembre, proclamato dalla CGIL contro la manovra ma a difesa ed applicazione dell’accordo del 28 giugno, e comunque nell’ottica di accettazione delle misure decise dalla BCE (pareggio di bilancio dei conti dello stato entro il 2013), pur se verrà effettuato da milioni di lavoratori correrà il rischio di essere ininfluente se non rappresenterà l’inizio di una ripresa delle lotte e non sarà basato su un programma di recupero di migliori condizioni di vita e di lavoro.

Ciononostante lo sciopero del 6 settembre rappresenta per i lavoratori un’occasione per dimostrare la propria contrarietà sia alla manovra che alle politiche subalterne all’economia dei profitti e delle banche e la sua mancata riuscita alimenterebbe ancora di più lo spazio per coloro che ritengono finito il ciclo delle lotte e concepiscono un sindacato titolato solo dall’affidabilità riconosciutagli dalla controparte.

Nell’invitare quindi tutti i lavoratori, compresi quelli iscritti a CISL e UIL, ad aderire comunque allo sciopero del 6 settembre, indetto sia dalla CGIL che da diversi Sindacati di Base, facendo ognuno riferimento alla piattaforma nella quale più si riconosce, proponiamo

per la stessa giornata alle ore 15,00
presso la Sala Evangelica g.c.
in piazza Diaz a Savona
una assemblea aperta a lavoratori e cittadini
per discutere modalità ed obiettivi
e per dare continuità alla lotta.