TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


mercoledì 29 novembre 2017

Nicola Bucci, Mnemosyne



A cura di Vincenzo Lagalla e Sandro Ricaldone
Entr'acte
via sant'Agnese 19R – Genova
6 dicembre 2017 – 12 gennaio 2018

orario: mercoledì-venerdì 16-19
inaugurazione: mercoledì 6 dicembre, ore 18


Entr’acte apre la nuova stagione espositiva con una personale di Nicola Bucci, Mnemosyne, che raccoglie un gruppo di lavori inediti realizzati tra il 1979 e il 1981, coevi alle mostre tenute al Teatro del Falcone (con Francesca Biasetton e Danilo Cavo, 1980) ed al ciclo di opere esposte in occasione della rassegna Lavori in corso alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna (1981).

Come l’artista stesso ha dichiarato in un’intervista condotta da Marta Traverso in occasione della mostra Il lavoro dell’artista. Un percorso genovese 1977-1989 (Genova, Palazzo Ducale, 2013), il suo percorso di ricerca in quegli anni «è una riflessione metalinguistica sull’arte. Ovvero: non solo realizzare opere, ma utilizzarle come strumento di riflessione sull’arte, sui suoi linguaggi, sul rapporto fra l’opera e il suo pubblico».

Questi lavori «sono una sinestesia di diversi linguaggi: fotografia, fotocopia, “fotografia della fotografia”, pittura. Un preludio a quella che oggi si chiamerebbe multimedialità. L’immagine ha una funzione concettuale: esprime in forma visuale le teorie espresse da Jacques Lacan, Walter Benjamin, Guy Debord e altri». L’utilizzo di immagini estratte da vecchi libri o giornali, la loro ripresa e iterazione in sequenze analoghe per certi versi allo scorrere della pellicola cinematografica, finiscono per costituire una sorta di «archeologia del presente: siamo così immersi nella nostra contemporaneità che non la vediamo, il salto nel passato è qui un paradigma per comprendere meglio l’oggi».


Nicola Bucci è nato a Genova nel 1961. Docente di discipline pittoriche al Liceo Artistico Klee-Barabino, a partire dal 1985 si è dedicato specificamente alla ricerca filosofica. In quest’ambito ha pubblicato, con Federica Chisalé, Il silenzio delle sirene. Per una critica all'atto di creazione (Edizioni Masnata, 1995) e Considerazioni inattuali (De Ferrari, 2013) oltre a numerosi contributi in riviste. Presso Former, nel 2014, ha tenuto il seminario Capitalismo come religione. Economia, teologia politica critica della religione, a proposito dell’omonimo scritto di Walter Benjamin. Alcuni suoi contributi possono essere letti o seguiti tramite il suo profilo Facebook (https://it-it.facebook.com/public/Nicola-Bucci)