TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


domenica 8 aprile 2018

La Rafanhauda



Disponibile il n.10 de La Rafanhauda., la bella rivista dell'Association Renaissença Occitana di Chaumont (Chiomonte).

Tre i principali temi trattati in questo numero, tutti di grande interesse. Una ricognizione della Chaumont medievale attraverso l'analisi di due atti d'archivio. Un documento del 1238 della Prevostura di Oulx e un contratto relativo all'affido di un gregge del 1571.

Segue poi un esaustivo saggio su come le leggi razziali del 1938 toccarono in modo drammatico anche l'alta valle di Susa, in questo caso Salbertrand. Una pagina buia della nostra storia recente trattata attraverso le traversie di una figura allora importante, il marchese Guglielmo de Levy.

Infine una ricognizione della questione catalana di Alessandro Strano molto utile per comprendere una realtà di cui i giornali parlano molto, ma spesso in modo superficiale.

Insomma, un numero vario per contenuti e temi, approfonditi con la cura, quasi filologica, che contraddistingue da sempre La Rafanhauda.


Per contatti e richieste di copie: larafanhaudagmail.com