TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


giovedì 28 maggio 2020

Quando le BR uccisero Giulio Cesare




La Repubblica di oggi ospita un paginone sull'uccisione del giornalista Walter Tobagi a firma di uno dei "maestri" della stampa italiana.

Abbiamo ben chiaro che, tutto preso a scrivere libri, il nostro illustrissimo articolista abbia poco tempo per leggerne, ma forse anche solo una veloce scorsa a wikipedia gli avrebbe permesso di scoprire che:

"Tobagi venne ucciso a Milano in via Salaino, alle ore 11 del 28 maggio 1980, con cinque colpi di pistola esplosi da un "commando" di terroristi di sinistra facenti capo alla Brigata XXVIII marzo, buona parte dei quali figli di famiglie della borghesia milanese." (Wikipedia)

E allora, come avrebbe detto un altro illustre personaggio oggi un po' dimenticato, le BR che ci azzeccano?

O Ezio Mauro pensa davvero che due decenni di violenza politica in Italia si riducano alla storia delle Brigate Rosse, in questo allineandosi alla cialtroneria imperante sulla stampa e non solo?

Tanto si sa, le BR hanno le spalle larghe e tutto fa brodo per aumentare le vendite con titoli ad effetto. A questo proposito ci permettiamo di avanzare una modestissima proposta all'illustre giornalista: perché non continuare la serie, così brillantemente iniziata, riaprendo il caso Giulio Cesare e rivelare al mondo che Bruto e Cassio erano in realtà i capi della colonna romana delle BR?