TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


venerdì 2 aprile 2021

Notizie ai naviganti

 


Notizie ai naviganti

Qualche amico ci scrive per chiederci preoccupato come mai su Vento largo in questo periodo appaia così poco. Tranquilli, non è a causa del virus. Io sto bene e per fortuna, lo stesso è delle persone che mi sono vicine. Il Covid comunque c'entra, ma in maniera diversa. Questa sospensione del tempo dovuta all'interrompersi di molte delle pratiche che consideravamo abituali, il ridursi oggettivo degli spazi di socialità, la scomparsa in pochi mesi di parecchi cari amici, rappresentano tutti motivi di riflessione sul senso profondo delle cose. Almeno nel mio caso questa situazione di incertezza non priva di ansia crea un bisogno forte di stabilità e di continuità. Da qui il dedicarsi maggiormente agli affetti, Diddina in primis, e allo studio. Insomma,di fronte all'estrema precarietà del presente, diventa prevalente il bisogno di guardare avanti, di concentrarsi su cose proiettate nel futuro, che continuino ad esserci anche dopo di noi. Vale tantissimo per la nipotina, vale anche molto per l'impegno politico e/o culturale.

Il tempo purtroppo è quello che è, le potenzialità intellettuali anche. Alla mia età entrambe (tempo e forze) tendono a ridursi. Ed è logico che sia così. E allora, ad evitare ansie e frustrazioni, la scelta di concentrarsi su qualcosa di meno episodico e frammentario di un post. E il Covid almeno a questo è servito. A farmi finalmente dedicare ad un lavoro di sistemazione di materiali raccolti negli anni, sempre trascurato per inseguire l'attimo presente, l'ultimo dibattito, l'ultima battaglia destinata a essere persa come le altre.

Per cui, cari amici, è vero, Vento largo langue, ma in cantiere ci sono un paio di libri che si prendono tutto il tempo e le energie disponibili. Il lavoro procede intenso e man mano che ci saranno novità ne darò notizia, a partire dal Bordiga “sconosciuto” degli anni 1930-1944 ormai prossimo alla stampa, da un lavoro sul Victor Serge testimone del secolo dei totalitarismi (introduzione a una nuova edizione del suo capolavoro “È mezzanotte nel secolo”), ad una riedizione aggiornata del vecchio libro su Karl Korsch uscito nel 2005, ad una ricerca in corso sulla sinistra “bordighista” italiana nella Francia degli anni Venti e Trenta (vedi foto di copertina) ed altro in via di definizione. Lavori che tra l'altro mi hanno permesso di riannodare vecchi legami, stringerne di nuovi, di costruire collaborazioni e reti per la circolazione di materiali e documenti. E anche questo non è poco.

Giorgio