TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


mercoledì 9 ottobre 2019

Picasso e la sua eredità nell'arte italiana




A Cherasco una grande mostra celebra i rapporti di Picasso con l'Italia e come la sua opera abbia influenzato l'avanguardia italiana. Riprendiamo il comunicato illustrativo del Comune di Cherasco.

Picasso e la sua eredità nell'arte italiana

a cura di Cinzia Tesio e Rino Tacchella
Cherasco – Palazzo Salmatoris
12 ottobre 2019 – 12 gennaio 2020

L’evento espositivo dell’autunno cheraschese a Palazzo Salmatoris è un omaggio a un artista di fama mondiale: Pablo Picasso.
Picasso e la sua eredità nell’arte italiana” è il titolo della mostra che propone un intrigante percorso dedicato all’arte di Pablo Picasso (Malaga 1881 – Mougins 1973) e tutti quegli autori che con le loro pitture e sculture, a partire dalla fine degli Anni Dieci del Novecento, periodo in cui per la prima volta Picasso ha soggiornato in Italia, hanno declinato un linguaggio in qualche modo riconducibile all’opera picassiana.
«Cherasco conferma la sua vocazione per le mostre di altissimo livello - commentano il sindaco Carlo Davico e il vice Claudio Bogetti. - Palazzo Salmatoris già in passato ha accolto grandi artisti, le cui opere ben si inseriscono nel contesto suggestivo delle sue antiche e preziose sale storiche. Ospitare i capolavori come quelli di Picasso è per Cherasco un orgoglio ma anche una responsabilità, quella di dare al Maestro la meritata collocazione. È un impegno importante per l'Amministrazione e per tutta la città che si appresta ad accogliere questa straordinaria mostra con il rispetto che si deve ai grandi Maestri. Offrire eventi di questa portata comporta un onere per l'Amministrazione che da sola non riuscirebbe a sostenere: ringraziamo i vari sponsor, istituzionali e privati, che ci permettono di proporre rassegne di questo livello, dimostrando di credere nella nostra città e nella sua vocazione artistica e turistica».
Di Picasso sono proposti circa una sessantina di lavori, dipinti, sculture in ceramica, disegni e opere grafiche prodotti in diversi momenti espressivi: «Ogni composizione – dicono i curatori Cinzia Tesio e Rino Tacchella - contiene idee, pensieri e, soprattutto, innovazioni linguistiche ottenute utilizzando mezzi e materiali inediti, spregiudicati, a volte sconvolgenti considerato il periodo. È nel gesto che Picasso imprime i suoi reconditi pensieri, le sue invenzioni, le sue passioni per chi si sofferma a guardare attentamente le sue opere».
Segue un percorso dedicato al viaggio del Maestro in Italia del 1917 motivato, non dal Gran Tour, fuori tempo ormai per il creatore del Cubismo, ma dall’incontro con Diaghilev, Massine e Cocteau, al fine di chiarirsi le idee sul balletto Parade.
La danza e il teatro, tanto cari a Picasso, saranno presenti in mostra con una serie di disegni realizzati poco dopo il tour romano. È proprio nella capitale, infatti, che il Maestro, oltre ad apprezzare la vista delle pitture antiche, delle sculture classiche e le opere dei geni passati, incontra Balla, Boccioni, Soffici, Carrà, Depero e da cui inizia rapporti epistolari con Carrà e De Chirico. Il luogo prescelto è il Caffè Greco: nascono confronti, insegnamenti e paragoni. Gli artisti italiani provano, dinanzi ai capolavori cubisti, una forte esaltazione data dal nuovo linguaggio, moderno e affine al futurismo italiano.
La parola “insegnamento” introduce il visitatore nella seconda parte della rassegna caratterizzata da oltre 50 opere suddivisa in due settori: la scomposizione della forma e l’utilizzo di nuovi materiali.
Con la sezione dedicata alla “scomposizione della forma” la mostra analizza autori come Sironi, Campigli, Tozzi, Guttuso, Morando, Giulio D’Anna, Birolli, Soffici ecc.

Volendo verificare l'ampliarsi delle possibilità linguistiche nate dall’utilizzo dei materiali e all’applicazione del collage troviamo: gli strappi di Rotella, Soldati, le ricerche materiche di Burri e informali di Enrico Baj, sino alle prove sperimentali e di grande impatto visivo delle superfici di molti maestri dell’arte moderna e contemporanea.
Chiude la rassegna una sezione dedicata alla ceramica, all’esperienza picassiana di Vallauris (ivi nel 1947 il Maestro produce, in pochi anni, centinaia di opere in ceramica) e alla sua conseguente influenza sui maestri che hanno lavorato e prodotto ad Albissola.
La mostra si compone di un centinaio di opere provenienti da collezioni pubbliche e collezioni private italiane ed è corredata da un catalogo che contiene i testi dei curatori e la riproduzione a colori di tutte le opere esposte.

ORARI:
da mercoledì a sabato
dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30
festivi
dalle ore 9,30 alle 13,00 e dalle 14,30 alle 19

BIGLIETTERIA:
Interi € 8,00
Ridotti € 5,00 (da 12 a 18 anni, over 65, studenti universitari, gruppi min.15 persone (prenotazione obbligatoria)
Entrata gratuita per i cheraschesi
Scuole gratuito (costo guida € 50,00 fino a 25 alunni)
SEGRETERIA E PRENOTAZIONI GRUPPI:
Tel 0172427050 – ufficio.stampa©comune.cherasco.cn