A
Cherasco una grande mostra celebra i rapporti di Picasso con l'Italia
e come la sua opera abbia influenzato l'avanguardia italiana.
Riprendiamo il comunicato illustrativo del Comune di Cherasco.
Picasso e la sua
eredità nell'arte italiana
a cura di Cinzia Tesio e Rino Tacchella
Cherasco – Palazzo
Salmatoris
12 ottobre 2019 – 12
gennaio 2020
L’evento espositivo
dell’autunno cheraschese a Palazzo Salmatoris è un omaggio a un
artista di fama mondiale: Pablo Picasso.
Picasso e la sua eredità
nell’arte italiana” è il titolo della mostra che propone un
intrigante percorso dedicato all’arte di Pablo Picasso (Malaga
1881 – Mougins 1973) e tutti quegli autori che con le loro
pitture e sculture, a partire dalla fine degli Anni Dieci del
Novecento, periodo in cui per la prima volta Picasso ha soggiornato
in Italia, hanno declinato un linguaggio in qualche modo
riconducibile all’opera picassiana.
«Cherasco conferma la
sua vocazione per le mostre di altissimo livello - commentano il
sindaco Carlo Davico e il vice Claudio Bogetti. - Palazzo
Salmatoris già in passato ha accolto grandi artisti, le cui opere
ben si inseriscono nel contesto suggestivo delle sue antiche e
preziose sale storiche. Ospitare i capolavori come quelli di Picasso
è per Cherasco un orgoglio ma anche una responsabilità, quella di
dare al Maestro la meritata collocazione. È un impegno importante
per l'Amministrazione e per tutta la città che si appresta ad
accogliere questa straordinaria mostra con il rispetto che si deve ai
grandi Maestri. Offrire eventi di questa portata comporta un onere
per l'Amministrazione che da sola non riuscirebbe a sostenere:
ringraziamo i vari sponsor, istituzionali e privati, che ci
permettono di proporre rassegne di questo livello, dimostrando di
credere nella nostra città e nella sua vocazione artistica e
turistica».
Di Picasso sono
proposti circa una sessantina di lavori, dipinti, sculture
in ceramica, disegni e opere grafiche prodotti in diversi
momenti espressivi: «Ogni composizione – dicono i
curatori Cinzia Tesio e Rino Tacchella - contiene idee, pensieri
e, soprattutto, innovazioni linguistiche ottenute utilizzando mezzi e
materiali inediti, spregiudicati, a volte sconvolgenti considerato il
periodo. È nel gesto che Picasso imprime i suoi reconditi pensieri,
le sue invenzioni, le sue passioni per chi si sofferma a guardare
attentamente le sue opere».
Segue un percorso
dedicato al viaggio del Maestro in Italia del 1917 motivato, non
dal Gran Tour, fuori tempo ormai per il creatore del Cubismo, ma
dall’incontro con Diaghilev, Massine e Cocteau, al fine di
chiarirsi le idee sul balletto Parade.
La danza e il teatro,
tanto cari a Picasso, saranno presenti in mostra con una serie di
disegni realizzati poco dopo il tour romano. È proprio nella
capitale, infatti, che il Maestro, oltre ad apprezzare la vista delle
pitture antiche, delle sculture classiche e le opere dei geni
passati, incontra Balla, Boccioni, Soffici, Carrà, Depero e
da cui inizia rapporti epistolari con Carrà e De Chirico. Il
luogo prescelto è il Caffè Greco: nascono confronti, insegnamenti e
paragoni. Gli artisti italiani provano, dinanzi ai capolavori
cubisti, una forte esaltazione data dal nuovo linguaggio, moderno e
affine al futurismo italiano.
La parola “insegnamento”
introduce il visitatore nella seconda parte della rassegna
caratterizzata da oltre 50 opere suddivisa in due settori: la
scomposizione della forma e l’utilizzo di nuovi materiali.
Con la sezione dedicata alla “scomposizione della forma” la mostra analizza autori come Sironi, Campigli, Tozzi, Guttuso, Morando, Giulio D’Anna, Birolli, Soffici ecc.
Con la sezione dedicata alla “scomposizione della forma” la mostra analizza autori come Sironi, Campigli, Tozzi, Guttuso, Morando, Giulio D’Anna, Birolli, Soffici ecc.
Volendo verificare l'ampliarsi delle possibilità linguistiche nate dall’utilizzo dei materiali e all’applicazione del collage troviamo: gli strappi di Rotella, Soldati, le ricerche materiche di Burri e informali di Enrico Baj, sino alle prove sperimentali e di grande impatto visivo delle superfici di molti maestri dell’arte moderna e contemporanea.
Chiude la rassegna una
sezione dedicata alla ceramica, all’esperienza picassiana di
Vallauris (ivi nel 1947 il Maestro produce, in pochi anni, centinaia
di opere in ceramica) e alla sua conseguente influenza sui maestri
che hanno lavorato e prodotto ad Albissola.
La mostra si compone di
un centinaio di opere provenienti da collezioni pubbliche e
collezioni private italiane ed è corredata da un catalogo che
contiene i testi dei curatori e la riproduzione a colori di tutte le
opere esposte.
ORARI:
da mercoledì a sabato
dalle ore 9,30 alle 12,30
e dalle 14,30 alle 18,30
festivi
dalle ore 9,30 alle 13,00 e dalle 14,30 alle 19
dalle ore 9,30 alle 13,00 e dalle 14,30 alle 19
BIGLIETTERIA:
Interi € 8,00
Ridotti € 5,00 (da 12 a
18 anni, over 65, studenti universitari, gruppi min.15 persone
(prenotazione obbligatoria)
Entrata gratuita per i cheraschesi
Entrata gratuita per i cheraschesi
Scuole gratuito (costo
guida € 50,00 fino a 25 alunni)
SEGRETERIA E PRENOTAZIONI
GRUPPI:
Tel 0172427050 –
ufficio.stampa©comune.cherasco.cn