TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


venerdì 12 febbraio 2010

Festa della Libertà nelle Valli Valdesi




Festa della libertà nelle Valli Pellice, Chisone e Germanasca

È consuetudine ormai secolare la sera del 16 febbraio nei nelle borgate delle Valli valdesi accendere dei fuochi di gioia in ricordo della firma delle “Lettere Patenti” con le quali il Re Carlo Alberto concedeva per la prima volta nella storia del Piemonte i diritti civili alla minoranza valdese e, qualche giorno dopo, anche alla minoranza ebraica. Con questo atto il Regno del Piemonte non solo poneva fine ad una secolare discriminazione nei confronti di una parte dei suoi sudditi, ma avviava anche un processo di modernizzazione che lo poneva al livello degli altri stati europei e alla testa del movimento del Risorgimento italiano. Celebrare oggi quell’evento non vuol dire solo ricordare un momento del passato, ma soprattutto essere consapevoli che la libertà di coscienza è una delle libertà fondamentali di uno stato democratico come del resto viene anche affermato nella Carta costituzionale della Repubblica Italiana. Il “fuoco della libertà” vuol essere anche simbolo gioioso di comunione e dialogo tra popoli, culture e fedi diverse. La festa del 16 febbraio, da sempre, non ha un carattere religioso - sebbene i valdesi siano oggi ancora riconoscenti al Signore per la libertà ottenuta - ma civile.



Intorno al falò si raduna tutta la popolazione al di là delle differenziazioni politiche, culturali, religiose, per una grande festa popolare. Il 17 febbraio, invece, le comunità religiose si riuniscono per un culto e una giornata interamente comunitaria che spesso si conclude con una rappresentazione teatrale. Impossibile dire quanti siano i falò che si accendono la sera del 16 febbraio 2010 sui fianchi delle colline del pinerolese e per le pendici dei monti della Val Pellice, della Val Chisone e della Val Germanasca. Qua e là si formano delle fiaccolate che precedono l’accensione dei falò. Alle ore 20, per consuetudine, si accendono i fuochi, intorno ai quali la gente si riunisce per cantare, ascoltare brevi messaggi e riscaldarsi con un bicchiere di “vin brulé” o una cioccolata calda, generosamente offerti dalle comunità o dalle associazioni locali. Suggestivo è lo spettacolo dei tanti fuochi che illuminano la notte. Si segnalano alcuni momenti di particolare rilievo. Ad Angrogna (Val Pellice) Appuntamento alla Scuola Grande del capoluogo alle 18.30 da dove, alle 19, partirà il corteo con le fiaccole che scenderà fino al falò degli Stallè. Presenti le corali delle chiese di Angrogna e di Luserna San Giovanni.



A Bobbio Pellice (Val Pellice) il falò è in località Sibaud, dove nel 1689 i valdesi strinsero tra loro un patto (“il giuramento di Sibaud”) per mantenere tra loro l’unità e la concordia. Alle 19.30 una fiaccolata partirà dalla piazza del paese per proseguire verso il monumento, dove saranno presenti col canto la corale valdese e i bambini e le bambine della comunità valdese. A Luserna San Giovanni (Val Pellice) Una fiaccolata parte alle 19 dal cortile dell’Asilo per anziani di via Malan 43 per raggiungere la località Stallè raggiungendo la comunità di Angrogna (appuntamento alle ore 18.30). Presenti le corali delle chiese di Angrogna e di Luserna San Giovanni. A Torre Pellice (Val Pellice) uno dei falò è in località Coppieri, dove rimane uno dei più antichi templi valdesi. Partenza della fiaccolata alle ore 19.20 dal tempio del Centro, in via Beckwith. A Villar Pellice (Val Pellice) in località “Ponte delle Ruine” il falò si accende alle 21, imponente per la partecipazione di un gran numero di persone e della corale. A Prarostino (Val Chisone) in località San Bartolomeo, Roc e Collaretto; i falò sono collegati tra loro da una fiaccolata. A San Germano Chisone (Val Chisone) al suono delle campane, accensione dei falò nelle varie borgate. A Pomaretto (Val Germanasca) appuntamento davanti al tempio alle 19.30 per raggiungere con delle lanterne il falò. Domenica 17 febbraio 2010 partenza dei cortei alle 8.30 da borgata Fleccia (Inverso Pinasca) e dalla Eicolo Grando (Pomaretto) per congiungersi al tempio di Pomaretto; ai cortei e al tempio saranno presenti le bande di Inverso Pinasca e di Pomaretto.

Monografie edite in occasione del 17 febbraio – Società di Studi Valdesi: Daniele Jalla, I luoghi della storia valdese, Claudiana Torino, 2010, euro 4,50. (www.claudiana.it).

Per informazioni:
Segreteria Fondazione Centro Culturale Valdese tel 0121 932179,