TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


giovedì 11 marzo 2010

Se il Tempo è il bene più prezioso in cima alla lista delle cose tristi



Armida Lavagna

Se il tempo è il bene più prezioso in cima alla lista delle cose tristi


Malinconico e fresco. Così m’è parso L’elenco universale delle cose tristi, con le sue storie che si intersecano s'interrompono e rimangono sospese tra la pensione – singolare voce narrante - e quel mare ostaggio di un sortilegio.

L'abile regia che dà significati altri alle lettere dei collaboratori di Ruppert lascia intatto il fascino un po' decadente di ciascuna di quelle pagine, di quelle riflessioni sull'esistenza umana che pur vaghe non riescono mai generiche.

La Storia non è solo sfondo, ma non irrompe. E’ come un tessuto connettivo che lega riflessioni che si rincorrono e rimandano l’una all’altra, lasciando che ogni pagina, ogni lettera, ogni vicenda personale abbia una sua autonomia, anche quando abbandoniamo un personaggio in un punto della sua vita, anche in un punto cruciale, come su una strada che non conduce in nessun posto.
Un romanzo breve ma da gustare con lentezza, indugiando sui dettagli, nelle stanze della pensione, nello sguardo di Nadine, scompaginando a propria volta l’ordine mutevole delle Cose Tristi, per riscriverne la classifica. Alternando la panoramica sulla spiaggia percorsa dal principe e dal suo cavallo allo zoom sugli insoliti amori transitanti a Saint Michel, il più originale e commovente dei quali è certo quello del maggiore Blandino, che dorme nello stesso letto della donna amata senza mai poterla incontrare, se non per perderla e perdersi.

“E’ solo per l'inganno della lontananza che vediamo paradisi destinati a svanire come illusioni ottiche qualora potessimo viverli davvero...". Solo con quella convinzione possiamo accettare di accontentarci del reale; eppure non sapremo mai con certezza se l'inganno consiste proprio nel credere questo. Così, mentre siamo a volte incerti o sospesi, lasciamo che la Storia pulsi nella camera accanto, scorra nel linguaggio cifrato di una lettera, e che il Tempo si prenda gioco di noi e voli via. Il Tempo, il bene più prezioso, in cima alla lista delle cose belle, in cima alla lista delle cose tristi.



Italo Gilles Lasalle
L'elenco universale delle cose tristi
Cicorivolta edizioni, 2008
10 Euro





Armida Lavagna, savonese, insegna Lettere in una Scuola Secondaria. Si occupa di letteratura con particolare riguardo alla narrativa contemporanea.