TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


mercoledì 13 luglio 2011

Da leggere: Militanti di professione di Antonio Martino



Giorgio Amico

Al servizio della classe operaia. Vite di militanti comunisti


Da anni Antonio Martino conduce una preziosa opera di ricerca archivistica che, libro dopo libro, metodicamente, pazientemente sta colmando lacune storiografiche, recuperando episodi e personaggi, delineando ambienti e situazioni. Un lavoro prezioso, e a nostra conoscenza unico, di ricerca e studio che finora purtroppo non ha ricevuto l'attenzione che meriterebbe.

Eppure il quadro che ne emerge di una Savona operaia e militante è di estremo interesse. Forse Antonio Martino paga il non essere uno storico di professione, un "accademico", forse ancora più prosaicamente sconta l'essere un uomo libero, non legato ad alcuna cordata.

I suoi sono libri di grande interesse, in cui l'estrema precisione dei dati riportati si unisce ad una scrittura accativante ed efficace. Libri rivolti a tutti e non a un pubblico di eruditi o specialisti. E forse per qualcuno anche questo è un limite.

"Militanti di professione", da poco uscito per il Gruppo Editoriale l'Espresso, è il frutto di una lunga e attenta ricerca archivistica nelle carte di polizia sulle figure di Giovanni Michelangeli e di Leonida Roncagli e sull'organizzazione clandestina del PCI savonese degli anni '30. Michelangeli e Roncagli erano due quadri intermedi, dirigenti del Partito comunista d'Italia (sezione dell'Internazionale Comunista), non erano savonesi ma a Savona vissero e operarono. Rivoluzionari di professione, come si diceva allora, attivi nel Biennio rosso e poi nell'emigrazione e nella clandestinità. Attraverso la ricostruzione delle loro vite, così diverse, ma per tanti versi così simili, Martino ricostruisce nei particolari una Savona, quella degli anni Venti e Trenta, finora colpevolmente trascurata da ricercatori e storici "di professione".

Un libro da leggere.




Antonio Martino (Savona, 1957) lavora da più di trent’anni a Genova presso un’azienda sistemistica per la Difesa. Si occupa di storia locale per il periodo storico che va dalla seconda metà del '700 al secondo dopoguerra, sviluppando la ricerca presso gli archivi statali, comunali ed ecclesiastici e le biblioteche.