Ricordo di un grande occitanista.
Giorgio Amico
Pèire Bèc
E' mancato Pèire
(Pierre) Bèc, grande scrittore e linguista occitano. Aveva 92
anni. L' Occitània perde con lui uno studioso di straordinario
valore e un militante appassionato.
Agli inizi degli anni
'70 intraprese un lavoro scientifico per uniformare l'occitano su
basi razionali e sistematiche.
Nato a Parigi nel 1921, di madre creola e di padre occitano, crebbe a Casèras (Comenge). Dal 1943 al 1945 fu prigioniero di guerra in un campo nazista. Dopo la guerra completò i suoi studi linguistici a Parigi specializzandosi in occitano antico e moderno.
Nato a Parigi nel 1921, di madre creola e di padre occitano, crebbe a Casèras (Comenge). Dal 1943 al 1945 fu prigioniero di guerra in un campo nazista. Dopo la guerra completò i suoi studi linguistici a Parigi specializzandosi in occitano antico e moderno.
Professore all’Università di Poitiers, fu direttore del Centro di Studi Superiori di Civiltà Medievale e presidente dell’Istituto di Studi Occitani (IEO). Negli ultimi anni aveva partecipato all'attività del Consiglio della Lingua Occitana (CLO) e dell’Istituto di Studi Aranesi-Accademia Occitana (IEA).
Tra le sue opere La langue occitane (colleccion Que sais-je?, 1963), Manuel pratique de philologie romane (1970-71), Manuel pratique d’occitan moderne (1973) oltre che racconti e il romanzo Sebastian (1980).