Lo ammetto, sono un
nemico del popolo.
Giorgio Amico
Confessione di un
nemico del popolo
«I social media danno
diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al
bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività.
Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di
parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli. La tv
aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore
si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo
scemo del villaggio a portatore di verità».
Lo affermava prima di
morire Umberto Eco. Le reazioni che si sono scatenate sui social dopo
la tragedia di Genova ne sono la triste conferma. Ma mostrano anche
qualcosa di più profondo, radicato nella storia e nel carattere di
un popolo che è al tempo stesso anarcoide nei fatti e forcaiolo
nelle parole.
In nome del “popolo
sovrano” oggi si grida sui social contro lo Stato e i “politici”
che non applicano le normative o non fanno con rigore i controlli
previsti dalle leggi. Ma sono gli stessi che inveiscono contro
Equitalia quando mette in riscossione le multe a chi non ha
applicato le norme sulla sicurezza sul lavoro , che invitano a “farsi
furbi” ed autocertificare il falso nel caso dei vaccini o
dell'esenzione dai ticket, che attaccano la burocrazia perchè,
applicando le norme e operando i controlli previsti dalle leggi,
intralcia il lavoro di padroni, padroncini, intrallazzatori,
faccendieri e via discorrendo.
Sono il popolo dei furbi, degli
evasori e degli abusivi di ogni genere, di quelli che sanno sempre come
fare. Sono quelli che ai funerali si fanno i selfie con i potenti di turno.
Un popolo che nella vita quotidiana ritiene suo sacrosanto
diritto infischiarsene di leggi e regolamenti, salvo poi esigere le
forche in piazza “senza attendere i tempi della giustizia” (come
è stato autorevolmente detto da un illustre cultore del diritto)
quando poi si contano i morti. Sono stati fascisti , democristiani,
berlusconiani. Andavano tutti bene basta che gli facessero fare i
comodi loro e soprattutto li facessero sentire con la coscienza in pace e orgogliosi della loro assoluta mancanza di cultura. Oggi sono cinque stelle e leghisti. Non ci stupisce.