TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


mercoledì 12 settembre 2018

Resistere sulle scogliere di marmo



Giorgio Amico

Resistere sulle scogliere di marmo


Nel 1939, dopo la “notte dei cristalli”, che segnò l'inizio in Germania della persecuzione violenta degli ebrei, Ernst Jünger pubblica “Sulle scogliere di marmo” in cui denuncia l'irrompere nella società delle potenze demoniache dell'irrazionale e della violenza. Poi ci sarà il diluvio di sangue della guerra e l'orrore senza fine della shoah. Un libro a suo modo profetico, a dimostrazione di quanto la letteratura può interpretare (e persino precorrere) la storia. Ne riprendiamo una paginetta che suona sinistramente attuale.


“Non per caso infatti e non per un'avventura il vecchio era uscito dalla oscurità del bosco con il suo popolo di lemuri e aveva principiato ad agire. Gentaglia di tal sorta era stata un tempo dispersa come i ladri fuggono, e il suo rafforzarsi sembrava ora essere segno di un profondo mutamento avvenuto nell'ordine morale, nella sanità e persino nella salute religiosa del popolo. In questo ambito occorreva intervenire, ed erano quindi necessari ordinatori e nuovi teologi, cui il male fosse noto nelle sue apparenze e nelle sue radici; e solamente allora avrebbe giovato il taglio delle spade consacrate, a guisa di un fulmine nelle tenebre. Per queste ragioni dovevano i singoli vivere con chiarità e forza d'animo anche maggiore, secondo una disciplina più severa, testimoni di una nuova legittimità”.

(Ernst Jünger, Sulle scogliere di marmo, Guanda, p.77)