TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


martedì 27 settembre 2022

Come eravamo. Maoisti in Calabria

 


Negli anni della contestazione, del Movimento studentesco e dell'assalto al cielo, con il mito di Mao e della Rivoluzione culturale nacque il gruppo dell'Unione dei Comunisti Italiani (marxisti-leninisti), meglio conosciuto come "Servire il popolo".

Il movimento si diffuse con molta rapidità in molte parti d'Italia, ma in Calabria fu un'esplosione. In pochi mesi si aprirono decine di sezioni. Paola, sul Tirreno cosentino, diventò un punto di forza della nuova organizzazione, una base rossa per la lunga marcia delle masse meridionali.

Molti intellettuali guardarono con interesse e curiosità a questa esperienza e scesero in Calabria ad osservare il metodo e lo stile di lavoro.

Di quel periodo rimane un bel documentario di propaganda realizzato da Marco Bellocchio. Il libro vuole appunto riconsiderare quell'avventura, con particolare riferimento alle vicende di Paola e a quelle accadute in altri centri calabresi in cui l'Unione operò.

Oltre a raccontare episodi e fatti, si riconsiderano alcuni principi, temi ed analisi a cui il gruppo si ispirò e si presentò nell'azione pubblica, collocandoli nel contesto socio-economico e politico di quel periodo. Ma anche i limiti, gli eccessi e le contraddizioni che portarono al suo rapido dissolvimento.


Alfonso Perrotta
Maoisti in Calabria
Etabeta 2022