TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


mercoledì 23 novembre 2022

Comunismo e fascismo non sono la stessa cosa. Certo, ma un po' si somigliano.

 


L'angolo di Bastian Contrario

Comunismo e fascismo non sono la stessa cosa. Certo, ma un po' si somigliano.


Comunismo e fascismo non sono la stessa cosa proclama un post trovato oggi su Facebook. L'autrice , con il linguaggio di chi spiega una cosa evidente, in un lunghissimo intervento dimostra di non avere alcun dubbio in merito, anzi pare stupirsi che qualcuno possa osare anche solo di pensare ad un accostamento fra le due tragiche realtà del Novecento. Un buon esempio del fideismo religioso di una certa sinistra che si ostina a non voler accettare il giudizio della storia, per Marx, fino a prova contraria fondatore del comunismo moderno, verifica ultima di ogni teoria. Insomma , quando si parla di stalinismo, perché questo e solo questo è stato, pur nella diversità delle situazioni, il comunismo realizzato, il materialismo storico non vale più. 

In realtà la questione è un poco più complessa. Fascismo e comunismo non sono sicuramente la stessa cosa, ma questo non l'ha mai sostenuto nessuno, semmai si è affermato documenti storici alla mano che si trattò di regimi egualmente totalitari. Ma allora bisognerebbe piuttosto chiedersi che rapporto c'è stato fra comunismo, come idea di liberazione, e regime sovietico. E qui il discorso delle affinità con il fascismo si pone e come. A partire dalla pianificazione della “liquidazione” (il termine è di Stalin) dei kulak alla fine degli anni Venti, passando per quello per fame dei contadini ucraini negli anni Trenta e finendo con la liquidazione fisica dei prigionieri polacchi nel 1939, quando l'URSS era alleata di fatto della Germania nazista.. E parliamo nel complesso di decine di milioni di persone, bambini compresi, fucilate o deliberatamente fatte morire di fame, di freddo e di stenti in campi di lavoro forzato che nulla avevano da invidiare a quelli tedeschi.



Margarete Buber-Neumann, dirigente del KPD, fuggita in URSS dopo l'avvento del nazismo, mandata nel gulag per trotskismo e poi nel 1939 consegnata da Stalin agli alleati nazisti assieme ad altre centinaia di comunisti tedeschi, e finita nel lager di Ravensbruck, raccontò la sua storia di comunista non pentita nel libro "Prigioniera di Stalin e di Hitler" che si trova ancora in commercio o nelle biblioteche. Sicuramente un' utile lettura per capire quanti elementi, e non secondari, accomunino stalinismo e nazismo..

Peccato che questi fideisti irriducibili, da veri credenti, predichino molto ma studino poco. D'altronde, che serve leggere libri, se si ha già la verità in tasca? Meglio evitare il pericolo che possa sorgere qualche dubbio a minare certezze, granitiche come i cervelli che le contengono.