TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


venerdì 4 novembre 2022

Realtà e immaginazione nei disegni a china di Bobo Pernettaz

 


Enrico Martinet

Realtà e immaginazione si mescolano nei disegni a china di Bobo Pernettaz


Come... fiato... sospeso. Come ramo che oscilla... -.scrive Roberto “Bobo” Pernettaz. Parole fissate su un foglio di carta al suo temporaneo banco di lavoro nella saletta di via Xavier de Maistre. 

È in mezzo ai suoi lavori. nella mostra che apre oggi e chiuderà il 28 novembre. Un premio per il premio Balan ricevuto da Pernettaz nel 2020. 

Matite colorate a mazzi su quel banco c alle pareti o sui supporti le opere: i nuovi disegni a china che ha ripescato nel suo mondo dl gioventù quando a 24 anni, proprio nella galleria di Balan in piazza Chanoux, esponeva i suoi i tratti iperrealista 

Poi le sue opere in cui il disegno é immerso in geometrie fatte di legni affiancati, bassorilievi che a volte ammiccano al gioco, all'ironia. Sogno e viaggio in quelle chine. 

Adesso so di più dove vado- dice l'artista. “Mentre comincio il disegno - spiega -mi pare di vederlo finito. da giovane non era cosi”. 

E per far dialogare sogno e viaggio (ammesso che ce ne fosse bisogno) infila nei cieli aerei di carta o nell'acqua barchette di fogli di quaderno. La china intercetta il ruvido del colore neutro di base su una tavola di legno e forma imperfezioni che muovono uomini e cose. La valigia aperta con quasi nulla dentro, un foulard sul bordo, gettata a due pantdall'uomo disteso, il volto nascosto, la mano sinistra ad artigliare la terra. 

La partenza - dice Pernettaz - è una perdita. La valigia chissà di chi è”. 

E in un altro quadro un vecchio accovacciato vicino a una pozza d'acqua: ha lasciato lontano la sua fatica, il carro. e gioca con le barchette di carta. 

E quella donna senza età, con occhi fissi, forse ciechi, verso la sua mano alzata su cui cammina il suo enigma, un armadillo, animale che per difendersi sa farsi palla, un modo di scomparire. Il mistero di quell'uomo che urla con di fronte, appena inquadrato, un profilo d'un volto, ombra nera.

In questo sogno.viaggio i colori dei grandi puzzle di legno. realtà e immaginazione a mischiarsi. Cosi non si può che riprendere quel foglio scritto sul banco di “Bobo" Pernettaz. “ ...Come fiato sospcso/Come ramo che oscilla/Come crisalide che sfoglia”.

La stampa, 4 novembre 2022