A Finale Ligure la
mostra "Frammenti di speranza: quando la devozione si fa arte"
Il Museo
Archeologico del Finale, allestito nei suggestivi spazi del Complesso
Monumentale di Santa Caterina in Finalborgo, ospita fino al 6
gennaio 2015 una mostra di Etno-medicina dal titolo “Frammenti
di speranza. Quando la devozione si fa arte”.
La mostra, che si svolge
sotto il Patrocinio di ICOM - International Council of Museums, nasce
dalla collaborazione con la Cattedra Unesco “Antropologia della
salute - Biosfera e sistemi di cura”, istituita nel 2013, e il
Museo di Etnomedicina “A. Scarpa” dell’Università di Genova,
creato e diretto dal Prof. Antonio Guerci. L’esposizione presenta
suggestivi ex-voto anatomici provenienti da diversi continenti,
conservati a Genova presso il Museo “A. Scarpa”, integrati da
pannelli didattici che illustrano la figura di Antonio Scarpa quale
studioso di etnomedicina e il significato degli ex-voto nelle diverse
culture planetarie.
Il Museo di Etnomedicina
“A. Scarpa” dell’Università di Genova, inaugurato nell’ottobre
del 1972 e nel suo attuale insieme nel maggio del 1996, rappresenta
un unicum nel panorama museale mondiale. L’Etnomedicina è lo
studio dei sistemi medici di prevenzione e cura delle diverse
popolazioni umane. Nei differenti ambienti, individui e popolazioni
hanno cercato gli elementi essenziali per la propria esistenza, per
il mantenimento e la promozione del proprio benessere (dagli alimenti
alle sostanze che prevengono o curano le malattie), adottando
differenti strategie terapeutiche in funzione della loro cultura e
delle loro strutture sociali, ma anche in relazione alle
caratteristiche climatiche, geologiche, fito-geografiche,
faunistiche, pertanto alla specifica situazione ecosistemica.
Alimentato in 50 anni di
ricerche condotte in tutto il mondo, custodisce oltre 1500 oggetti
raccolti da Antonio Scarpa, un medico curioso di apprendere come si
curano, seguendo le proprie medicine tradizionali, i popoli dei
cinque continenti. Ciascun oggetto ha dietro di sé una storia
complessa, una fitta tela di rimandi anatomici, fisiologici,
linguistici e culturali che lo legano in modo indissolubile sia alla
propria cultura e alla propria storia, sia al fenomeno universale del
corpo umano sofferente o bisognoso di cure.
Ma l’autentico valore
scientifico e culturale della collezione è costituito dalle
relazioni che gli oggetti intrattengono fra loro, nel disegno (a un
tempo culturale e biologico) che essi tracciano nel loro insieme. La
collezione, ordinata secondo un criterio diacronico, a partire dai
sistemi medici più antichi per giungere all’attualità delle
tradizioni popolari, rispetta nel contempo la cronologia degli
itinerari compiuti da Scarpa dal 1938 al 1992.
La mostra “Frammenti di
speranza. Quando la devozione si fa arte” sarà visitabile fino
al 6 gennaio 2015 in orario di apertura del Museo Archeologico
del Finale, con lo stesso biglietto d’ingresso: da martedì a
domenica, ore 9.00-12.00 e 14.30-17.00 (lunedì chiuso). Per
informazioni tel. 019 690020 – www.museoarcheofinale.it
http://turismo.provincia.savona.it/