TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


domenica 5 dicembre 2010

Libri da gustare 2010



Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato dell'Accademia Aleramica di Alba, un'occasione per ricordare ad un anno dalla sua scomparsa l'amico Raoul Molinari

Libri da gustare 2010

Per la sezione Prime Pagine, la vittoria ad un cuneese doc e a un bolognese

Giovedì 2 dicembre, presso gli spazi dell’Hotel Le Méridien Lingotto di Torino, si è svolta la cerimonia di premiazione di Libri da Gustare 2010. L’iniziativa, giunta quest’anno alla XIV edizione, è stata ideata dall’Associazione Culturale Ca dj’Amis di La Morra (Cn), presieduta da Claudia Ferraresi, per valorizzare l’editoria enogastronomica e di territorio.
Tra i venti titoli in lizza si è classificato al primo posto, nella sezione “Prime pagine”, la favola Tobi e il tesoro del tartufo bianco d’Alba, scritta dal giornalista albese Raoul Molinari e dallo scrittore bolognese Giordano Berti, studioso di tradizioni popolari e dal 2010 presidente dell’Accademia Aleramica di Alba.
Al momento di ritirare il premio, Berti ha commosso il folto pubblico ricordando che, esattamente un anno fa, Raoul Molinari spirava all’ospedale di Alba. Proprio questa coincidenza è sembrata il riconoscimento postumo ad un uomo che ha dedicato gran parte della vita a far conoscere la sua terra: Alba, le Langhe e più in generale il Sud Piemonte, che Molinari identificava con l’antica Marca Aleramica.
Anche l’organizzatrice dell’evento, Claudia Ferraresi, si è voluta soffermare sul ruolo svolto da questo personaggio nella sua più che trentennale opera di promozione del territorio. Ha ricordato come Molinari sia stato l’antesignano di un modo spettacolare di fare cultura, finalizzato alla riscoperta di prodotti alimentari tipici e di tradizioni contadine, come pure di personaggi e vicende che la grande storia ha lasciato in disparte. E poi, Molinari fu tra i primi, nei lontani anni 60, a denunciare i danni irreparabili che i nuovi insediamenti urbanistici e industriali, attuati senza alcun criterio, avrebbero portato nelle Langhe e nel Roero. Anche all’epoca in cui era presidente della Fiera Nazionale del tartufo bianco d’Alba, Molinari continuò a battersi per la salvaguardia del territorio.
Non a caso, la favola Tobi e il tesoro del tartufo d’Alba (edita da Araba Fenice e illustrata dall’artista fanese Adriana Galoppi.) contiene forti tematiche ambientaliste, inserite all’interno di una trama avventurosa in cui si trovano altri elementi educativi, come il valore degli affetti familiari e l’amicizia tra esseri umani ed animali, nella fattispecie il “tabui”, il cane da tartufo.