TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


giovedì 19 dicembre 2019

Azione Comunista. Da Seniga a Cervetto (1954-1966)




Azione Comunista. Da Seniga a Cervetto (1954-1966)

Nel luglio 1954 Giulio Seniga, il più stretto collaboratore di Pietro Secchia, responsabile dell'apparato "parallelo" del PCI, scompare con documenti riservati e una enorme somma di denaro, pari a svariati milioni di euro attuali, frutto dei finanziamenti sovietici. Con quel denaro, depositato in una banca svizzera, Seniga finanzierà il giornale "Azione comunista" e poi l'omonimo movimento politico.
Il tutto viene giustificato come un atto mirante a riportare sulla retta via rivoluzionaria un partito che, sotto la guida di Togliatti, è ormai avviato sulla via del riformismo e del compromesso con il sistema. Ma se è davvero così, perché Seniga allaccia rapporti con Umberto D'amato, futuro responsabile dell'Ufficio affari Riservati del Ministero dell'Interno, l'uomo incaricato della lotta "coperta" al Partito comunista che ritroveremo poi come uno dei principali protagonisti della strategia della tensione e della stagione delle stragi?
Ma, al di là delle contraddizioni di Seniga e degli inizi del movimento, Azione Comunista rappresenta anche il primo serio tentativo nell'Italia del dopoguerra di costruire una forza politica a sinistra del PCI riunificando l'area frammentata della dissidenza comunista. Tentativo a cui partecipano trotskisti, internazionalisti di derivazione bordighista e comunisti libertari e di cui sono protagonisti esponenti di primo piano della sinistra rivoluzionaria come Onorato Damen, Livio Maitan, Bruno Fortichiari, Pier Carlo Masini e un giovanissimo Arrigo Cervetto che, a partire dall'inizio del 1959, assumerà sempre più un ruolo centrale nella tormentata vicenda del Movimento della Sinistra Comunista.
Il sorgere nei primi anni '60 con la rottura fra Cina e URSS dei primi gruppi maoisti condurrà alla crisi irreversibile del Movimento e alla scissione fra la componente leninista di Arrigo Cervetto e Lorenzo Parodi e coloro che intendono far confluire Azione comunista nell'area filocinese. Da questa scissione nascerà il gruppo (e il giornale) Lotta comunista.
Una storia di grande interesse, ma quasi sconosciuta su cui finora esisteva solo un breve saggio di Arturo Peregalli, apparso nell'ormai lontano 1980 sulla rivista Classe.
Un vuoto colmato ora dal volume "Azione comunista. Da Seniga a Cervetto (1954-1966)" che ricostruisce minuziosamente quella storia a partire dalla figura non priva di ambiguità di Giulio Seniga, di un giovane Giorgio Galli (che per molti rappresenterà una sorpresa) poi affermato politologo, ma soprattutto del savonese Arrigo Cervetto e del progressivo delinearsi della sua concezione del partito-strategia poi concretizzatasi nell'attuale Lotta comunista.
Il volume di 350 pagine sarà nelle librerie a partire dal mese di gennaio, ma già oggi è disponibile presso l'editore o direttamente (per chi viva nella zona di Savona) presso l'autore.

Giorgio Amico
Azione comunista
Da Seniga a Cervetto (1954-1966)
Massari Editore
Euro 20