TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


martedì 6 maggio 2014

Sulle strade dei Valdesi: guida alla via dell'esilio


Domenica 11 maggio alle ore 10, a Saluzzo, nel salone Rovasenda della Castiglia, nell'ambito dell'iniziativa "La Castiglia si racconta: Dei delitti e delle pene: i Valdesi in Castiglia", sarà presentato il libro di Albert De Lange e Samuele Tourn Boncoeur "Sulle strade dei Valdesi: guida alla via dell'esilio" (edizioni Capricorno), con la partecipazione di Davide Rosso, direttore della Fondazione Centro Culturale Valdese di Torre Pellice. 

Nella Castiglia, a partire dall'aprile 1686 furono incarcerati in più scaglioni 1400 valdesi. All'inizio di gennaio 1687 il censimento diede come superstiti nelle prigioni di Saluzzo circa 400 persone tra uomini, donne e fanciulli, dei quali 344 si dichiararono disposti a espatriare e 87 ad andare a Vercelli.

La guida ripercorre, a piedi o in bicicletta, l’itinerario della deportazione dei valdesi dal Piemonte alla Svizzera avvenuta nell’inverno del 1687 e indica le tappe, le cartine dettagliate, gli indirizzi utili per pernottare lungo il percorso. E, giorno per giorno, la cronaca di quel lungo cammino verso l’esilio.

Come si legge nella seconda di copertina "Camminare è bello. Camminare su sentieri storici è ancora più bello, perché si vedono in una dimensione più profonda i paesaggi, i paesi, le città. Con la mente si ripercorrono gli avvenimenti che un tempo si sono verificati lungo il percorso. In questa guida viene presentato un sentiero secolare, lungo una via già tracciata in epoca romana, una strada che univa Torino e Ginevra attraverso il colle del Moncenisio. Nei mesi di gennaio-febbraio del 1687, quella strada fu percorsa da 2700 valdesi, deportati dall’esercito sabaudo. Erano persone di tutte le età: donne, uomini, bambini e anziani. Più di 300 persero la vita lungo il percorso. 

Oggi il sentiero storico «Le Strade degli Ugonotti e dei Valdesi», certificato dal Consiglio d’Europa come «Itinerario culturale europeo», conduce sino a Bad Karlshafen, nel Nord dell’Assia. In Italia il percorso valdese descritto in questa guida parte da Saluzzo, in Piemonte: 14 tappe che valicano le Alpi e giungono a Ginevra, attraversando valli, paesi e città di Italia, Francia e Svizzera. Cartine, un apparato iconografico realizzato ad hoc e una fitta sequenza di approfondimenti storici, artistici e culturali per approfondire le proprie conoscenze su luoghi e ambienti attraversati. Perché camminare sulle «Strade degli Ugonotti e dei Valdesi» significa rendersi conto che nel frattempo è sorta un’alternativa: un’Europa unita e in cui sono forti i valori di libertà e tolleranza e nella quale vengono rispettati i diritti umani, la libertà religiosa e di coscienza".

GLI AUTORI

Albert de Lange Nato 1952 a Zwolle, nei Paesi Bassi, tra il 1970 e il 1977 studia alla facoltà riformata di Teologia di Kampen. Nel 1986-1990 collabora con la Società di Studi Valdesi di Torre Pellice per preparare le manifestazioni del Tricentenario del Glorioso Rimpatrio. Dal 1990 vive in Germania, a Karlsruhe, dove lavora come freelance e storico della Chiesa.


Samuele Tourn Boncoeur Nato a Pinerolo nel 1982, è laureato in Storia e tutela del patrimonio artistico e archeologico alla facoltà di Lettere presso l’Università di Torino. Attualmente lavora presso la Fondazione Centro Culturale Valdese di Torre Pellice con l’incarico di conservatore del Museo Valdese.