TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


domenica 4 marzo 2018

Sandro Ricaldone e le avanguardie del Novecento




E' da poco in libreria “L'avant-garde se rend pas” di Sandro Ricaldone, vivace ricostruzione delle avanguardie artistiche del secondo Novecento. Con un merito particolare: l'autore sa rendere chiaro e appassionante anche ciò che al lettore comune non specializzato può apparire difficile. Insomma, un'opera utilissima per orientarsi fra correnti artistiche e dibattiti ancora oggi attuali. Ne riparleremo ancora.


Donatella Alfonso

Sandro Ricaldone e le avanguardie del Novecento

Sandro Ricaldone è un genovese quieto e dagli studi – e le attività – dirompenti per quanto riguarda l'arte contemporanea e i movimenti culturali, sia con i suoi scritti che con l'organizzazione di mostre (attualmente alla galleria Entr'Acte di via Santa Agnese).

Per questo il suo ultimo libro “L'avant-garde se rend pas” (Il Canneto editore, 249 pagine, 22 euro) è un viaggio tra le Avenguardie del secondo Novecento, tanto ricco di informazione e rimandi quanto anche di episodi riguardanti lee vite (e spesso i confronti, anche aspri) tra gli esponenti di quelle stesse avanguardie.

E' lo stesso autore a chiarire che “la vicenda delle avanguardie (storiche, neo o post che siano) è fatta, si, di influenze e opposizioni, di scarti e approfondimenti, ma anche – a ben vedere – di confronti polemici e di germinazioni, non meno che di reciproci intrecci”.

    Sandro Ricaldone

Storie e idee, quindi: la prima parte del volume, spiega Ricaldone, “ è dedicata al movimento lettrista e alla sua dispora (Poesia Sonora, Nouveau Réalisme). Fa seguito un gruppo di testi sul Movimento Internazionale per una Bauhaus Immaginista, che prevede gli interventi dedicati all'Internazionale Situazionista e alle sue radici. Conclude la raccolta una serie di scritti che ripercorrono la vicenda di Fluxus. Il titolo riprende quello attribuito da Asger Jorn alla più celebre delle sue Modifications, realizzata nel 1962”.

E' proprio il nome di Jorn riporta all'Albisola degli anni Cinquanta-Sessanta, fucina e luogo di incontro di avanguardie e di artisti: un libro quindi che, se sicuramente mira ad un pubblico di appassionati, può incuriosire chi cerca di capire di più delle avanguardie artistiche di quella stagione novecentesca così in ebollizione tra cinquanta e sessant'anni fa, e chiedersi dov'è finito ora tutto quel fermento.

La repubblica – 2 marzo 2018