TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


sabato 7 settembre 2019

Il Cristo nel labirinto: un'opera templare?




Riflessioni da un viaggio in Ciociaria. Dedicato a Sergio e Marcella.

Giorgio Amico

Il Cristo nel labirinto: un'opera templare?

Ad Alatri in ciò che resta del medievale convento di San Francesco, del 1359, ma dal 1873 al 1968 utilizzato per uffici pubblici, si trova su un'intera parete l'immagine di un grande labirinto che all'interno contiene la figura di Cristo.
L'affresco è un unicum, perché non ne esistono altri di questo tipo in alcuna parte d'Europa ed è stato scoperto per caso nel 1996, quando a causa di una infiltrazione d'acqua venne ritrovato un corridoio che lo conteneva assieme ad altre decorazione dal profondo valore simbolico.



La parete, rivolta ad oriente, delimitava una grande sala, ma, non sappiamo quando e perché, fu chiusa da una controparete, lasciando un piccolo corridoio senza accessi esterni e dunque invisibile, tanto che col passare del tempo se ne perse memoria.

Il labirinto a una sola entrata e una sola uscita contiene dodici cerchi neri che delimitano i corridoi bianchi e porta con un percorso obbligato al centro in cui troneggia Cristo benedicente che con la destra indica il percorso. Un arco divide in due il corridoio. Sulla parete del locale attiguo sono presenti decorazioni rappresentanti sfere, girali e fiori della vita che rafforzano il simbolismo cosmico e solare dei dodici cerchi dell'affresco principale.



Il simbolismo è evidente: nella sala si entra da Occidente, dove tramonta il sole, e ci si dirige ad Oriente da dove sorge la luce, proprio come nelle chiese precedenti l'anno Mille e oggi ancora nei templi massonici. Un viaggio verso la Luce, che per il cristiano è rappresentata dal Cristo. Il labirinto ci dice che si tratta di un viaggio interiore, come nel motto degli antichi alchimisti V.I.T.R.I.O.L. (Visita interiora terrae rectificandoque invenies occultum lapidem) che troneggia nel Gabinetto di riflessione ed indica al futuro iniziando lo scopo e il senso dell'appartenenza alla Massoneria.

    Chartres

L'affresco, sicuramente realizzato in un arco temporale che va dall'XI secolo agli inizi del XIV secolo, richiama immediatamente il labirinto di Chartres, che al centro ha il fiore di vita a sei petali, e quelli più vicini di Pontremoli e Lucca.

      Pontremoli

Non si sa chi sia stato il committente dell'opera, ma immediatamente si è parlato di un Cristo "templare" , eretico e dunque cancellato dopo la soppressione dell'ordine. Si sa, i Templari oggi vanno molto di moda e basta evocarli per creare un clima di mistero e dunque curiosità in un pubblico in cerca di sensazioni forti.

    Lucca

In realtà, come per quasi tutti i luoghi presunti templari, che negli ultimi anni si sono moltiplicati in modo esponenziale, quasi sicuramente i templari non c'entrano nulla. Non esiste infatti la minima indicazione che nei due secoli di esistenza dell'Ordine, essi abbiano mai realizzato labirinti o utilizzato questo simbolo.

L’affresco poi non ha nulla di eretico, ammesso e non concesso che i Templari fossero depositari di un sapere segreto contrario alla dottrina della Chiesa, ma è assolutamente canonico, tipico della simbologia medievale usata dai costruttori delle cattedrali, quei "liberi muratori" da cui deriva la moderna Massoneria che ancora oggi, lo abbiamo visto, ne utilizza i simboli.



In conclusione resta il mistero di un affresco affascinante di cui non sappiamo quasi nulla. Chi lo dipinse? Perché fu nascosto? Non lo sappiamo e probabilmente non lo scopriremo mai.

Assolutamente chiaro invece il suo messaggio simbolico, universale ed eterno. E' all'interno di sé che l'uomo deve cercare il senso profondo della vita. Il vero viaggio è quello interiore. E questo vale per ogni uomo, credente o laico che sia.