TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


lunedì 9 settembre 2019

Woman as Taboo




JANE MACADAM FREUD
WOMAN AS TABOO
a cura di Viana Conti e Rossella Soro
Spazio 21, ex ospedale psichiatrico di Quarto
Genova, 12 settembre – 10 ottobre 2019
Spazio aperto, Palazzo Ducale
Genova, 13 settembre – 13 ottobre 2019

Il referente tematico dell’evento scaturisce dalla relazione tra antropologia e psicoanalisi, oggetto dello studio di Sigmund Freud, bisnonno dell’artista, “Totem und Tabù” del 1913 e, in parallelo, all’omonimo libro d’artista realizzato da Claudio Costa nel 1988 e improntato ad un work in regress che muove dal presente per risalire alle origini delle società tribali primitive.
La mostra raccoglie le opere elaborate da Jane McAdam Freud nel corso della residenza d’artista effettuata nell’arco del 2018 negli atelier di ArteTerapia dell’IMFI (Istituto per le Materie e le Forme Inconsapevoli) nell’ex ospedale psichiatrico di Genova Quarto di cui Claudio Costa è stato, dalla fine degli anni ’80, promotore e animatore coinvolgendo attivamente nella struttura numerosi artisti di generazioni e orientamenti diversi.

Scrive nel testo di presentazione della rassegna Viana Conti:
Quella di Jane McAdam Freud, con la mostra Woman as Taboo, è un'operazione di pensiero, scrittura, e analisi abissale della figura della Donna come Tabù a partire dalla "voce inaudita", dalle associazioni formali, dalle risonanze ancestrali, che reperti extrartistici emettono verso l’osservatore. Si tratta di materiali prelevati da depositi di un quotidiano vissuto e abbandonato, per di più in un ex-ospedale psichiatrico in cui il disagio mentale interagisce con l'arte-terapia e la psicoanalisi. Davanti ad uno scenario di scarti, assunti come espressione di un'intensa Cultura Materiale, affiorano il non-detto, il proibito, il rimosso, l’incestuoso, di un universo come quello femminile, guardato, fin da tempi remoti, come detentore di sacralità e sacrilegio, purezza e contaminazione, libertà e discriminazione, in un tessuto socio-psico-confessionale-antropologico strutturato su logori pregiudizi”.

In ordine all’impianto dell’esposizione, Jane McAdam Freud precisa:
La struttura di Woman as Taboo è suddivisa in serie, come è mia consuetudine fare. Ogni serie esamina un aspetto della "donna come tabù" dal punto di vista culturale e psicologico. Le serie variano da DONNA a DIO e includono il PASSATO (come tabù precedenti) e la PAROLA in quanto le parole sono i mezzi attraverso cui i tabù viaggiano continuano a insistere in maniera pervasiva. Sono presenti anche LIBIDO (un tabù in sé) e la relativa categoria CORPO, inteso come corpo separato dalla MENTE. Questo consente ai lavori, che rientrano nella categoria astratta del SENTIMENTO, di veicolare un'idea allusiva e pertinente nella considerazione della Donna come Tabù”.

Catalogo edizioni De Ferrari, con testi di Luigi Carlo Bottaro, Serena Bertolucci, Massimo Casiccia, Luigi Maccioni, Roberto Boccalon, Viana Conti e Jane McAdam Freud.

L’iniziativa è promossa da Iniziativa promossa da:
I.M.F.I. - Istituto per le Materie e le Forme Inconsapevoli, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, International Association for Art and Psychology in collaborazione con ASL 3 Liguria
e Fondazione Anna Maria Sechi per il cuore.

JANE MCADAM FREUD
nasce a Londra il 24 febbraio1958, prima di quattro figli di Katherine McAdam e Lucian Freud
Ho fatto arte sin da bambina e non ho mai desiderato fare altro!”
Artista multidisciplinare realizza sculture, installazioni e video. La sua ricerca artistica si muove ai margini in cui l'arte e la psicoanalisi si incontrano. Un profondo legame con Sigmund Freud supporta l’interesse verso il rapporto che l'arte dell'inconscio gioca nell'arte. Questo ha guidato la sua ricerca dal 2005, quando ha iniziato una residenza artistica di 20 mesi al Freud Museum di Londra, culminando nella sua mostra, intitolata 'Relative Relations'.
Jane McAdam Freud si è diplomata alla Central School of Art nel 1981 e al Royal College of Art nel 1995, ha ricevuto la borsa di studio British Art Medal a Roma (86-89) e Freedom of the City nel 1995. Le numerose mostre personali realizzate includono Gazelli Art House di Londra che ha rappresentato Jane a Londra, National Arts Club di New York, Pushkin Museum of Fine Art, Moscow, Wooyang Contemporary Art Museum in S. Korea e il Freud Museum di Londra.
Le sue opere sono rappresentate in collezioni pubbliche nazionali e internazionali tra cui il British Museum, la National Gallery Archives, Londra, Victoria and Albert Museum, London, l'Ashmolean Museum, Oxford e Fitzwilliam Museum, a Cambridge. Le collezioni internazionali includono il Brooklyn Museum, il National Arts Club, i Carnegie Museums di Pittsburgh, la Greek National Gallery e il Berlin State Museums