TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


sabato 24 febbraio 2018

La ragazza che ero, la riconosco



24 febbraio 2018
alle ore 18,00
presso la Libreria Ubik
Corso Italia savona

Presentazione del libro
“La ragazza che ero, la riconosco. Schegge di autobiografie femministe”
a cura di Silvia Neonato.
Presentano Betti Briano e Nicola Stella.

Sono presenti le autrici: Maria Alacevich, Rossana Cirillo, Maria Pia Conte, Silvia Neonato, Giulia Richebuono, Giovanna Sissa

Genova, anni Settanta: molte donne, come in altre città italiane, partecipano al movimento femminista che riempie le piazze. Ma fanno contemporaneamente anche un lavoro più nascosto, riunendosi in collettivi nelle case e nelle sedi più o meno provvisorie che la politica povera della sinistra extraparlamentare poteva mettere a disposizione in quegli anni. Quel lavoro, vera e propria pratica politica definita “autocoscienza”, ha segnato la vita di tutte e l’eredità che le ragazze del ’68 lasciano alle donne venute dopo.

A quarant’anni di distanza, dieci protagoniste di quel collettivo femminista genovese si sono reincontrate, per provare a raccontare che cosa è successo nel frattempo a ciascuna di loro e al mondo. Questi frammenti di biografie femministe illuminano una stagione di forte impegno ancora troppo lacunosamente ricostruito, affondando nella storia personale di ognuna, nelle differenze di classe e collocazione, nelle reciproche relazioni e nelle vicende di una città, dal dopoguerra a oggi.