Nel 1944 l'OSS
(l'antenato militare della CIA) si interessò a Bordiga. Scopo
dell'indagine valutare adeguatamente forza e posizioni dei comunisti
in Italia, dentro e fuori il PCI. Il rapporto, molto interessante in
quanto uno dei pochissimi documenti su cosa Bordiga pensasse durante
la guerra, fu scoperto e in parte pubblicato da l'Espresso nel 1995 e
ripreso poi nel 2011 dal sito “Avanti barbari”. Lo riproponiamo
premettendo l'introduzione apparsa in quell'occasione.
“Verso
la fine della seconda guerra mondiale i servizi segreti "alleati"
si interessarono alla figura di Amadeo Bordiga. Riproduciamo qui
stralci (purtroppo solo stralci) di un rapporto CIA su Bordiga
pubblicati da L'Espresso nel 1995.
Anche
i russi, dopo la formazione del governo Badoglio a Salerno, giunsero
in Italia e si interessarono alla figura di Bordiga. Lo testimonia un
libro recentemente apparso (Marco Clementi, L'alleato Stalin.
L'ombra sovietica sull'Italia di Togliatti e De Gasperi, Rizzoli,
2011, pag. 87) da cui estraiamo queste frasi:
Il 30
novembre Fitin toccava un altro degli argomenti per i quali i
sovietici dimostravano un particolare interesse, ossia la presenza e
l'azione di formazioni trotzkiste in territorio italiano. A tale
proposito aveva raccolto informazioni su Amadeo Bordiga, che girò a
Dimitrov. Bordiga all'epoca aveva cinquantasei anni ed era il leader
di un'organizzazione comunista napoletana che faceva ancora
proseliti. A dire di Fitin, manteneva per indole un giudizio
indipendente, cosa che a suo tempo aveva contribuito a farlo
espellere dal Pcd'I quando nel 1929 non aveva voluto seguire gli
ordini provenienti da Mosca”. [Avanti barbari]
Bordiga, il nemico del
PCI
Ritratto CIA di un
comunista contro
L'office of Strategic
Services era molto interessato al partito comunista. Tra le figure di
comunisti ritenute meritevoli di attenzione vi era Amadeo Bordiga.
Ecco alcuni stralci di un rapporto su di lui, del 19 ottobre 1944.
Amadeo Bordiga, illustre
pensatore marxista italiano uscito dalla vita pubblica dal 1926, vive
attualmente a Roma. E' tuttora una dinamo umana e un gigante
intellettuale. Incontra leaders politici di tutti i partiti in
colloqui informali, ma smentisce ogni intenzione immediata di azione
politica contro i comunisti con cui ruppe sulla scelta tra
rivoluzione mondiale immediata o temporeggiamento..
Dal settembre 1943 ha
vissuto in stato di estrema ristrettezza a Formia, a sud di Roma, a
poca distanza dal fronte, con sua moglie e sua figlia medico. Intende
tornare alla sua professione di ingegnere industriale. Non ha un
soldo e rifiuta ogni genere di aiuto. Sua moglie vive nel terrore che
anche lui, come Trotsky, possa essere assassinato qualora decida di
rispondere agli appelli di migliaia di suoi fanatici seguaci e
diventi così il capo di un partito comunista indipendente che può
portare alla rovina l'attuale partito comunista ufficiale. Togliatti
troverebbe in Bordiga un potente concorrente. E tuttavia molti
pensano che se Bordiga venisse assassinato come Trotsky, Togliatti e
l'intera direzione del partito comunista rischierebbero lo sterminio
fisico da parte dei bordighiani fanatici. Le stesse persone, perciò,
pensano che un tipo calcolatore come Togliatti preferisca un metodo
più conveniente e meno rischioso: una campagna di calunnie e
di persecuzioni da parte degli Alleati contro Bordiga (...).
Queste le idee di Bordiga
così come le ha espresse in un'intervista.
a) Bordiga ha detto che
sta nascendo un nuovo partito comunista, diverso dal partito di
Togliatti. Questo sarà il vero partito comunista. Condurrà una
lotta senza tregua contro ogni deviazione dalla linea storica della
sinistra marxista, contro il partito di Togliatti, contro la
democrazia borghese, per il rovesciamento della borghesia e per
l'avvento della dittatura del proletariato (...).
d) Si stanno formando
gruppi comunisti di sinistra che sono già al lavoro in tutta Italia.
Bordiga vuole un partito fortemente centralizzato, così come lo
richiede la lotta rivoluzionaria per la dittatura del proletariato.
Secondo Bordiga il movimento della sinistra comunista è molto forte
nei centri industriali d'Italia ed è guidato da suoi vecchi amici e
collaboratori come Fortichiari, Repossi e Damen (...).
g) Secondo Bordiga,
Togliatti e il suo partito non sono comunisti. Sono solo uno
strumento dello Stato russo. Bordiga disprezza Nenni, ma ha più
rispetto per un socialista riformista come Modigliani (...).
i) il fascismo, ha
continuato Bordiga, è la forma politica ed economica più moderna
del capitalismo. Dopo la guerra il fascismo si spargerà in molti
paesi capitalisti sotto diversi nomi. Il movimento della sinistra
comunista farà altrettanto. La democrazia è una bugia, in nessun
posto la gente vive democraticamente. Sono tutti guidati da piccoli
gruppi. Quel che esiste è una dittatura della borghesia sotto nomi
diversi. Il compito di un partito rivoluzionario della classe operaia
è distruggerla e instaurare la propria dittatura. (...).
n) Secondo Bordiga, sia i
fascisti sia i cosiddetti antifascisti in questa guerra hanno dato
prova di grande vigliaccheria. I fascisti sono stati tanto vigliacchi
da non riuscire a difendersi, gli antifascisti troppo vigliacchi per
rivoltarsi. Ha ripetuto che il fascismo è stato rovesciato dagli
Alleati e dal re.
o) Bordiga ha detto che
l'attuale atteggiamento di implorare pietà dagli Alleati è
ridicolo. Se il partito rivoluzionario della classe operaia fosse già
stato formato ed egli ne fosse il capo, la loro linea sarebbe
totalmente diversa. Ha detto: «Noi diremmo agli Alleati: forza,
castigate la nostra borghesia, punitela senza pietà! E in questo
modo gli Alleati ci aiuterebbero a distruggere il nostro principale
nemico».
L'Espresso, n. 1, 5
gennaio 1995