Riprendiamo il documento del PNO (Partito della Nazione Occitana) sul centesimo anniversario della fine della prima guerra mondiale (che in Francia si festeggia l'11 novembre).
11 novembre 1918: si
deve celebrare la «vittoria»?
E' il centesimo
anniversario dell'armistizio dell' 11 novembre 1918, che fu seguito
dal Trattato di Versailles. Questo trattato, punitivo verso i vinti,
non fu un trattato di pace. Esso è all'origine dell'ascesa del
nazismo in Germania e in Austria, del fascismo in Italia e della
seconda guerra mondiale.
Il bilancio di questo
conflitto mondiale durato poco più di quattro anni è spaventoso: 18
milioni di morti di cui poco più della metà militari. Quanto allo
Stato francese: 1,4 milioni di soldati e 300 mila civili uccisi, più
di 4 milioni di feriti in una guerra che, secondo il Partito
della Nazione Occitana, nulla poteva giustificare, ma che si spiega
con lo scontro degli imperialismi francese e tedesco.
L'esercito francese ha
mandato alla morte migliaia di soldati occitani e degli altri popoli
di Francia per riprendere alla Germania un territorio che era e che è
sempre etnicamente tedesco: l'Alsazia.
L’Occitania ha pagato
un pesante tributo a questo conflitto che non la riguardava per
nulla. Una generazione di Occitani nel fiore dell'età è stata
decimata. La loro morte ha accelerato l'indebolimento della nostra
lingua nazionale, l'occitano.
Il Partito della
Nazione Occitana ritiene che l'occasione non sia quella di una
celebrazione indecente di un macello e ancor meno di una vittoria di
Pirro, ma piuttosto quella del raccoglimento e del ricordo dei nostri
cari scomparsi.
Chi infatti non ha avuto
nella sua famiglia almeno un morto o un ferito a causa di questa
guerra atroce che avrebbe potuto essere evitata, cosa che avrebbe a
sua volta probabilmente evitato la seconda guerra mondiale?
Decine di comuni occitani
hanno eretto monumenti ai morti «pacifisti», che, come quelli di
Gentioux o d’Aniane, proclamano «Maledetta sia la guerra» o «La
guerra qu’an volguda es la guerra a la guerra / Son morts per
nostra terra et per tota la terra». (« La guerra che hanno voluto è
la guerra alla guerra/sono morti per la nostra terra e per tutta la
terra»)
L’Europa unita,
malgrado tutti i suoi difetti, è il frutto di questi due conflitti
sanguinosi. Essa è stata concepita dai suoi fondatori per impedire
la guerra e per stabilire definitivamente la pace tra i popoli
d'Europa così pronti a massacrarsi.
Il Partito della
Nazione Occitana invita le elettrici e gli elettori a
ricordarsene al momento delle elezioni europee dell'anno prossimo.
Il Partito della
Nazione Occitana non si riconosce dunque nella battaglia
manichea che Emmanuel Macron ci invita a condurre per il progressismo
e contro ciò che egli chiama nazionalismo e populismo.
L’Unione europea
attuale riunisce degli Stati in maggior parte divisi da questi
conflitti o da altri più antichi; certi negano l'esistenza di più
nazioni nel loro seno o non concedono a queste che una relativa
autonomia.
Il Partito della
Nazione Occitana invece auspica un'Unione europea dei popoli,
che riconosca il diritto dei Catalani, dei Baschi, degli Occitani,
ecc. a uno Stato indipendente allo stesso titolo dei Francesi, degli
Spagnoli e degli Italiani.
PNO – Partito della Nazione Occitana