Ieri abbiamo postato
un'intervista di Giampiero Mughini a Umberto Terracini sulla figura e
l'opera di Amadeo Bordiga. Nella presentazione abbiamo accennato ai
fraterni rapporti intercorsi fra i due esponenti comunisti nonostante
l'ostracismo del PCI. La cosa, poco nota, ha suscitato curiosità e qualche polemica. La
lettera che pubblichiamo oggi, una delle ultime scritte da Bordiga
che morirà l'anno seguente, dimostra come il trascorrere del tempo e
le vicissitudini politiche non avessero incrinato il rapporto fraterno
fra i due vecchi compagni di lotta.
Formia, 4 marzo 1969
Caro Umberto, mi recò
vera gioia il caro tuo saluto per l'inizio di quest'anno ed è chiaro
che convengo con entusiasmo nel tuo auspicio di tempi migliori.
Seguo le notizie della
tua attività e penso che date le situazioni (quella di Lenin a
riguardo, era una tirata di orecchi al mio indirizzo, ma non la ho
accusata né allora né oggi), Tu procedi sempre per il meglio, come
quaranta anni fa.
Ricordo bene l'affettuosa
visita che mi facesti a Napoli, e di tutta la tua vecchia e solida
amicizia mi compiaccio e ringrazio con cuore uguale.
Io attendo, in posizione
sempre cocciuta e settaria che, come ho sempre preveduto, entro il
1975 giunga nel mondo la nostra rivoluzione, plurinazionale,
monopartitica e monoclassista, ossia soprattutto senza la peggiore
muffa interclassista, quella della gioventù così detta studente.
Dal canto nostro, quando
avevamo quei verdi anni abbiamo fatto il meglio che si doveva.
Io non torno in quella
fetida metropoli di Napoli perché spero di arrivare alla guarigione
in questo clima migliore ed avere, da vivo, ancora il tempo di
ribadire quanto ho nel passato difeso. Vado infatti migliorando con
sicurezza e conto che il mio cervello, non certo elettronico, avrà
ancora a servire a qualche cosa, non essendo del tutto astemio di
scienze, di tecniche e di filosofia storia.
Ti mando un caldo ed
affettuoso saluto con i migliori auguri per te insieme a mia moglie
Antonietta che si prodiga per la mia cura con i più estremi
sacrifici, sebbene non ricordi dopo tanto tempo te; bensì Gramsci,
che per mio desiderio le impartì alcune lezioni di filosofia quando
era ragazza.
Con affetto tuo
Amadeo
Permettimi di segnalarti
il mio vecchio articolo scritto nel 1949, dal titolo: "Come
abbiamo sempre posto la questione de 'Gli intellettuali e il
marxismo'", è riprodotto nel n. 4 di "Programma comunista"
testé uscito. Non penso che lo troverai nelle emeroteche
parlamentari. In ogni modo a Roma si vende nelle seguenti edicole:
Piazza di Spagna; Piazza Cavour; Piazza Bologna; Piazza dei 500;
Piazza Croce Rossa; Via Carlo Felice; (San Giovanni) Ed. Cirioni alla
Città degli Studi. Se ti dà troppa noia potrò mandartelo io se me
lo dici.
Amadeo Bordiga