I
Liguri furono un popolo antichissimo e misterioso anche per chi, come
i Greci, entrò a partire dal VII secolo a.C. in contatto con loro.
Ne tratteremo in un corso presso l'UniSabazia nei mesi di gennaio e
febbraio di cui diamo un breve cenno.
Giorgio
Amico
Ligues.
Un popolo misterioso
La storia la
scrivono i vincitori. Si sa. Mai detto fu più appropriato per i
Liguri. Tutto quello che conosciamo di loro ci viene da altri, prima
i Greci fondatori di Marsiglia e poi i Romani.
Lo stesso
nome con cui sono conosciuti è dovuto ai Greci. Di ligure restano i
numerosissimi nomi tribali, ma per identificarli come popolo da
sempre si utilizza un termine greco. Liguri è infatti il modo in cui
li chiamarono i Greci quando intorno al VII secolo a.C. entrarono in
contatto con loro. In realtà, prima dei Greci e dei Romani, altri
popoli avevano stabilito con i Liguri legami intensi e duraturi.
Fenici, Cartaginesi, Etruschi e Celti convissero con loro lasciando
molte tracce del loro passaggio, ma nessuna scritta.
Popolo sfuggente, i Liguri hanno lasciato molte tracce della loro cultura materiale, ma nessun
documento scritto. Per sapere qualcosa di più organico su di loro
dobbiamo rivolgerci a Greci e Romani che ne parlarono diffusamente
in termini geografici, economici, politici, sociali, ma soprattutto
mitici.
Il termine
con cui i Greci chiamavamo i Liguri è Ligues che diventerà
poi Ligures. Terra ligustica è detto il territorio che
abitano. In realtà si tratta di una serie di termini: Ligues,
ligustiché ghé, ligus, ligur, ligusticus, ligures. Tutti derivano
dalla radice lig che indicherebbe un suono stridente, acuto. Insomma
coloro che parlano un linguaggio barbarico, non comprensibile. Ma
anche sonoro, armonico.
Un'altra
ipotesi vuole invece che il nome venisse da liga (acquitrino)
e indicasse in origine le paludi alle foci del Rodano dove appunto
arrivarono i Focei.
Oggi tutti
concordano sulla prima ipotesi che compare già in Omero che usa il
termine oltre che per il canto delle sirene anche per indicare il
fischio del vento.
Un'altra
fonte è Platone che nel Fedro fa dire a Socrate “Suvvia, o
Muse, dette dalla voce sottile [ligeiai] per il tono del canto o
perchè prendete questo soprannome dalla stirpe musicale dei Liguri”.
Dunque i
Liguri parlano un linguaggio particolare che colpisce chi entra in
contatto con loro perchè non è simile a nessuna lingua conosciuta,
ma ricorda il canto delle sirene, il fischio del vento o come nel
mito di Fetonte il canto straziante del cigno morente. Una lingua
misteriosa, mai sentita dagli altri popoli mediterranei, di cui
restano tracce (toponimi e nomi di persona) che hanno fatto pensare a
un idioma antichissimo precedente all'arrivo degli Indoeuropei (come
l'attuale basco). Tesi che ebbe grande fortuna in passato, ma che
oggi è quasi del tutto abbandonata. L'ipotesi più accreditata oggi è che il ligure sia stata una lingua già indoeuropea ma con significativi lasciti anteriori e poi fortemente influenzata dal celtico.
Di certo c'è
che per i Greci (e poi per i Romani) i Liguri sono un popolo
misterioso e non solo per la lingua, ma anche per le origini. Esiodo
(VIII sec. a.C.) li colloca tra i popoli che vivono alle estremità
del mondo conosciuto.
“Gli
Etiopi, i Liguri e gli Sciti allevatori di cavalli”, scrive e li
pone all'estremo Nord.
Anche altri
autori li danno come originari del Nord. C'è addirittura chi li
considera gli eredi dei mitici Iperborei, seguaci di Apollo, che
avrebbero vissuto addirittura oltre il Circolo polare.
In epoca
romana ebbe gran fortuna la tesi di Rufo Festo Avieno, un poeta del
IV secolo d.C., che ne collocava la sede originaria nelle
lontanissime isole Estrimiche, con grande probabilità identificabili
con le Cassiteridi (oggi Scilly), dove secondo il greco Pitea i
mercanti fenici andavano a acquistare lo stagno:
“Se di qui
dalle isole Estrimniche qualcuno osa spingersi la prora sulle onde,
là dove dal carro di Licaone [l'Orsa] l'aria è fatta ghiaccia,
troverà la terra originaria dei Liguri vuota dei suoi abitanti,
perchè a causa dei Celti e a causa delle frequenti guerre essa è
stata spopolata […] I Liguri scacciati giunsero nella terra che ora
abitano, quasi ovunque irta di boschi, colma di asperità, dove rupi
a picco e monti minacciosi sembrano toccare il cielo.”
E' dunque
con gli occhi dei Greci che noi guardiamo agli antichi Liguri che
fin dagli inizi entrano nella storia nel segno del mistero.