Giorgio Amico
Anarchici e maoisti
nelle carte di preti e questurini savonesi
Antonio Martino continua
il suo metodico lavoro di scavo nelle carte della Questura di Savona
depositate presso l'Archivio di Stato. Dopo gli anni Quaranta e
Cinquanta la ricerca investe ora gli anni Sessanta e offre un primo spaccato della sinistra savonese alternativa al PCI. In particolare
l'autore si sofferma su anarchici, tradizionalmente presenti in
città, e maoisti, espressione invece nuova e contraddittoria dei
fermenti che iniziano a manifestarsi in un Partito comunista in via
di transizione da un rigido stalinismo ad una forma inedita di
socialdemocrazia all'italiana.
Il libro è interessante
(e utile come base per ulteriori lavori) per la mole di materiali che
presenta, e dunque grazie a Antonio Martino per questa sua ulteriore
fatica, anche se non avrebbe guastato un atteggiamento più critico
verso documenti spesso confusi, involuti, pasticciati, redatti da
funzionari palesemente ignari delle realtà politico-culturali che
descrivono nei loro rapporti. Significativa a questo proposito è
l'insistenza con cui i funzionari della Questura definiscono Arrigo
Cervetto “noto militante anarchico” ancora decenni dopo il suo
definitivo e radicale abbandono di ogni richiamo al pensiero
libertario.
Certo, i documenti sono
quelli e non ci si può di certo aspettare rigore filologico dai
redattori dei mattinali di questura, soprattutto in tempi in cui
l'estrema sinistra poteva sembrare più un fenomeno folkloristico che
una reale minaccia per l'ordine pubblico e le istituzioni. In questo
contesto l'analisi delle carte di polizia non serve tanto a far
capire ciò che allora accadde, impresa quasi impossibile visto il
livello pasticciato e confuso dei documenti, quanto a ricostruire un
clima politico-sociale e una pratica di controllo del dissenso in
un'Italia provinciale e arretrata dove il peso della Chiesa si faceva
ancora sentire con forza (molto interessante a questo proposito
l'insistenza con cui i questurini seguono su sollecitazione di parroci e
vescovi le rare manifestazioni anticlericali).