TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


domenica 17 gennaio 2010

Guido Seborga, Pretesto su Pound


Beppe Schiavetta, Memorial Pound (Bergolo)


Il biennio 1938-39 rappresenta un periodo centrale nel percorso artistico ed umano di Guido Seborga. Tornato da Parigi, dove ha potuto conoscere e frequentare Tristan Tzara e altri esponenti di punta del movimento surrealista, nel 1938 entra in contatto con Ezra Pound che lo incoraggia a perseguire nella sua ricerca espressiva. Il 1939 è segnato, poi, da tre eventi cardinali della sua vita: il matrimonio con Alba Galleano, l'inizio della stesura del suo primo romanzo, L'uomo di Camporosso, la rottura definitiva con il fascismo e l'inizio dell'attività cospiratoria.
“So di essere nato nel 1939 – scriverà molti anni dopo – quando mi ribellai al fascismo, presi netta posizione, organizzai la lotta clandestina, mi lasciai prendere dalla collera in tutto il mio sangue...”.
A questo periodo risale il breve articolo su Pound che presentiamo, apparso su “Campo di Marte”, rivista fiorentina in odore di eresia, su cui scrivevano giovani intellettuali che nel dopoguerra confluiranno in gran parte nel partito comunista. Molti dopo aver partecipato attivamente, come peraltro fece Guido Seborga, alla guerra partigiana.


Guido Seborga

Pretesto su Pound


Sul nome di Pound s'alterna una doppia valutazione: dal riconoscimento a una poesia che ha saputo offrirci: e dalle sue particolari attitudini critiche che lo allontanano un po' da certa nostra ultima cultura.

Sulla prima valutazione credo si trovino tutti d'accordo, perché è soltanto leale riconoscere a un artista i suoi meriti, senza voler cercare l'impossibile; sulla seconda non è male osservare che alcuni sono stati vittima di una mentalità che possiamo benissimo definire: l'intelligenza contro la totalità della vita (questo atteggiamento a persone eccezionali permise ottime realizzazioni); mentre Pound è l'uomo che cerca e ha sempre cercato con tutte le sue possibilità una natura totale,incurante del limite intellettualistico.

E se questo può anche essere un metodo pericoloso (ma i metodi non hanno troppa importanza perché prendono forma dall'individuo che li pratica) ha però il vantaggio di dare all'uomo una maggiore concretezza nei suoi rapporti con la realtà, che può condurre a un arricchimento continuo di mondo poetico se si è poeti, o a una polemica che si svolge saggiamente in un problema saliente dell'epoca.

La nuova ricerca di basi etiche che Pound pratica con giovanile vigore conducono a un'idea economica che combattendo con umanità ogni sabotaggio costituito dai potenti monopolisti del lavoro umano, e senza la minima presunzione di sapore dogmatico, ci riconduce a una più antica e recente nostra cultura, che conosce, anche se in maniera non veramente eguale a quella di questo americano amico dell'Italia, l'assillo della nostra coscienza d'italiani, dichiaratamente nemici di ogni asservimento dello spirito alla materia.

(Da: Campo di Marte, 15 ottobre 1938)