TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


domenica 16 giugno 2019

I fuochi di San Giovanni. San Giovanni e la Massoneria



Custode di misteri e portatore di luce, San Giovanni è anche il santo della Libera Muratoria che accomuna in un'unica simbologia l'Evangelista e il Battista. Una storia che inizia nel Medioevo con i costruttori di cattedrali.

Giorgio Amico

I fuochi di San Giovanni

San Giovanni e la Massoneria

Abbiamo già avuto modo di notare come il carattere misterico della figura di San Giovanni abbia da sempre attirato l'interesse degli esoteristi. In particolare si è accennato al fatto che, allo stesso tempo custode di misteri e portatore di luce, San Giovanni è anche il santo della Libera Muratoria che accomuna in un'unica simbologia l'Evangelista e il Battista e ciò da ben prima della nascita nell'Inghilterra del Settecento della Massoneria moderna. La cosa può stupire: abituati come siamo a pensare alla Massoneria come a qualcosa di lontano, se non addirittura di avverso alla religione, viene immediatamente da domandarsi cosa ci faccia un santo cristiano in una loggia massonica.

La domanda è legittima, ma solo se ci si limita alla posizione di condanna della Chiesa cattolica che nel 1738 con la bolla papale detta In Eminenti Apostolatus Specula proibì ai fedeli l'adesione senza peraltro spiegarne i motivi. (46) Ben diversa la situazione del mondo protestante, tanto che uno dei padri della Massoneria moderna, quel James Anderson autore nel 1723 delle Costituzioni massoniche ancora oggi in vigore, risulta essere stato un importante esponente della chiesa presbiteriana. E forse, come qualcuno ha ipotizzato, la proibizione papale derivò proprio dal sospetto che la rapida diffusione delle logge anche nel mondo cattolico fosse il frutto di oscure manovre da parte della corte protestante d'Inghilterra. Ma se si approfondisce la conoscenza dei principi massonici svanisce ogni motivo di stupore. E' sufficiente la lettura del primo articolo delle Costituzioni, quello «Concernente Dio e la religione». Il testo è chiarissimo:

“Un muratore è tenuto per la sua condizione a obbedire alla legge morale; e se intende rettamente l’Arte non sarà mai un ateo stupido né un libertino irreligioso. Ma sebbene nei tempi antichi i Muratori fossero obbligati in ogni Paese ad essere della religione di tale Paese o Nazione, quale essa fosse, oggi peraltro si reputa più conveniente obbligarli soltanto a quella Religione nella quale tutti gli uomini convengono, lasciando loro le loro particolari opinioni; ossia essere uomini buoni e sinceri o uomini di onore ed onestà, quali che siano le denominazioni o le persuasioni che li possono distinguere; per cui la Muratoria diviene il Centro di Unione, e il mezzo per conciliare sincera amicizia fra persone che sarebbero rimaste ad una perpetua distanza.” (47)


La Massoneria e i Collegia Fabrorum

Dunque la Massoneria moderna, risposta all'intolleranza e al fanatismo che avevano a lungo insanguinato l'Europa, non nasce né antireligiosa né anticristiana. Essa si colloca in diretta continuità con la Massoneria operativa medievale dei Maestri costruttori delle grandi cattedrali gotiche, fiore e vanto dell'Europa cristiana, devotissimi a San Giovanni come già i loro predecessori romani lo erano stati nei confronti del dio Giano. E' ancora una volta René Guénon a chiarire in uno studio, apparso nel 1938 sulla rivista Études Traditionnelles, questa continuità millenaria :

“Giano presiedeva i Collegia Fabrorum, depositari delle iniziazioni che, come in tutte le civiltà tradizionali, erano legate alla pratica dei mestieri; ed è molto notevole che si tratti di qualcosa che, lungi dall'essere scomparso con l'antica civiltà romana, si è prolungato senza soluzione di continuità nel cristianesimo stesso (…). La successione degli antichi Collegia Fabrorum è stata del resto singolarmente trasmessa alle corporazioni le quali attraverso l'intero Medioevo, hanno conservato lo stesso carattere iniziatico, e in particolare a quella dei costruttori; essa ebbe dunque naturalmente per patroni i due san Giovanni, e di qui viene la ben nota espressione di 'Loggia di San Giovanni', conservata dalla massoneria, che è anch'essa precisamente la continuazione, per filiazione diretta, delle organizzazioni di cui abbiamo parlato. Anche nella sua forma 'speculativa' moderna, la massoneria ha comunque sempre conservato, come una delle testimonianze più esplicite della sua origine, le feste solstiziali, dedicate ai due San Giovanni dopo esserlo state alle due facce di Giano; ed è così che il dato tradizionale delle due porte solstiziali, con le sue connessioni iniziatiche, si è mantenuto ancora vivo (…) fin nel mondo occidentale moderno.” (48)

Questa filiazione diretta dalle corporazioni muratorie medievali spiega perché tradizionalmente le logge massoniche si chiamino “Logge di San Giovanni” e anche il motivo per cui proprio sulla prima pagina del Vangelo di Giovanni si aprano i lavori in grado di Apprendista con la lettura del versetto che recita: “In principio era il Verbo. E il Verbo era Dio. E il verbo era presso di Dio”. Coerentemente con questa tradizione per secoli gli antichi Liberi muratori tennero le loro più solenni riunioni nella giornata del 24 giugno, festa di San Giovanni, come attestato da documenti inglesi del 1427, 1501 e 1561. E' dunque in assoluta fedeltà alla tradizione dell'Arte che proprio il giorno 24 giugno fu prescelto nel 1717 per la costituzione della nuova Gran Loggia d'Inghilterra, “Loggia Madre” di tutte le associazioni massoniche moderne.


San Giovanni e il percorso iniziatico massonico

In un lavoro dedicato proprio ai rapporti fra Massoneria e mito giovanneo, Louis Trebuchet, alto esponente della Massoneria francese e autore di importanti ricerche sulle origini dei miti e dei riti massonici, mette l'accento più che sulle motivazioni storiche su quelle iniziatiche. Secondo questa interpretazione la figura di San Giovanni simboleggia il cammino verso la Luce, obiettivo fondamentale di ogni massone:

“Dai tempi più antichi, e ben prima del celebre San Giovanni Battista del 1717, la vita dei Liberi Muratori è ritmata dalle feste di San Giovanni: San Giovanni Battista , il San Giovanni d'estate, il 24 giugno, e San Giovanni Evangelista, il San Giovanni d'inverno, il 27 dicembre, solstizio d'inverno e solstizio d'estate. Ancora oggi, oltre agli aspetti storici, il nostro banchetto annuale e la nostra festa solstiziale, ritmi e riti fondamentali del nostro anno massonico, sembrano significare simbolicamente un ritmo fondamentale del nostro lavoro massonico che giustifica pienamente il fatto che noi ci ricolleghiamo alla Loggia di San Giovanni. I nostri due San Giovanni, eredi del mito, antico come l'agricoltura, del Dio che muore col grano al Solstizio d'inverno per rinascere con le messi al Solstizio d'estate, ci indicano le due modalità del nostro cammino verso la Luce, semenza e messi, morte e vita, pensiero e azione. L'una, festa del Solstizio d'inverno, ci apre la via del Gabinetto di Riflessione, dell'approfondimento interiore, dello spogliarsi dei metalli, il lavoro silenzioso su se stessi; l'altra, festa del Solstizio d'estate, ci porta a testimoniare, a agire, a costruire la nostra opera. Ma come a San Giovanni d'inverno i giorni cominciano a crescere annunciando il San Giovanni d'estate che condurrà poi di nuovo al San Giovanni d'inverno, la vita del Massone non è probabilmente che una interazione perpetua dell'approfondimento e dell'apertura, come una respirazione fatta d'inspirazione e di espirazione quando si apre davanti a lui il vasto ambito del pensiero e dell'azione.” (49)

La Massoneria, nelle forme in cui è oggi conosciuta e praticata dai Corpi regolari, nasce dunque nel segno di San Giovanni, riprendendo miti, simboli e riti delle antiche corporazioni muratorie medievali. Esistono addirittura riti, come lo Svedese (codificato fra il 1775 e il 1811 su basi neotemplari), che prevedono un grado esplicitamente gioannita, quello di Illuminato confidente di San Giovanni. Il 27 dicembre e il 24 giugno, feste solstiziali dei due San Giovanni, rappresentano le principali ricorrenze massoniche, celebrate con riti suggestivi riguardanti i temi archetipali del fuoco e della luce. (50) Particolarmente significativo il rituale utilizzato nella ricorrenza del solstizio d'estate che si conclude con il dono ai convenuti di una rosa, immagine della manifestazione dell'Uno che si dispiega nel molteplice, simbolo del tempo che scorre, dell'eterno fluire della vita. (51) Perché, come ha ben intuito il poeta Thomas Stearns Eliot, il fuoco e la rosa sono manifestazioni dello stesso Principio:

“E tutto sarà bene, e
ogni sorta di cose sarà bene
quando le lingue di fuoco s'incurvino
nel nodo di fuoco in corona
e il fuoco e la rosa sian uno.” (52)


46. “Per giusti e razionali motivi a Noi noti” è l'espressione utilizzata da Benedetto XIV per motivare la promulgazione della Bolla.
47. Le Costituzioni del 1723: http://lamelagrana.net
48. Guénon, Simboli della Scienza sacra, cit., pp. 213-215.
49. Louis Trebuchet, Les deux Saint Jean, un mythe pluri-millenaire, in: “Les Mistères de Saint-Jean”, Points de Vue Iniziatiques, n.134, Hiver 2004.
50. Per un approfondimento della materia: Paul Naudon,Le Logge di San Giovanni e la filosofia esoterica della conoscenza, Roma, Atanor, 1997.
51. Al simbolismo della rosa, fiore mistico per eccellenza, Alfredo Cattabiani dedica l'apertura del suo libro sul simbolismo dei fiori e delle piante. A. Cattabiani, Florario, Milano,Oscar Mondadori, 998, pp. 15-42.
52. Thomas Stearns Eliot, Quattro quartetti, Milano, Garzanti, 1994, p. 81.

6. Continua