Uscita da decenni di crisi industriale senza più quelle fabbriche che ne avevano tanto fortemente segnato l'identità da ispirare artisti e scrittori, come Guido Seborga de "Gli Innocenti" solo per citare il caso più noto, Savona fatica ancora a trovare una sua identità e non riesce a scrollarsi di dosso l'immagine di città grigia, poco aperta al nuovo. L'affermazione è forse esagerata, probabilmente come in tutte le cose c'è del vero e del falso, ma certo la città non brilla per vivacità culturale e artistica.
Per questo ben vengano iniziative come la mostra in corso di svolgimento di Carin Grudda che ha trasformato il centro cittadino in una splendida galleria d'arte dominata da un gigantesco gatto blu che volta ironicamente le terga al Palazzo Comunale e preferisce diventare oggetto di gioco e di curiosità per i bambini che si rincorrono fra le sue zampe.
Ma se l'ironia è la cura del male di vivere di questa città, allora "Made in Savona" il cd di esordio dei Funkestein rappresenta una felice sorpresa. Sei pezzi, scanzonati e allegri, che assemblano in un sound trascinante funky, rock, e una sana dose di ironia non priva di lirismo.
Panissa Funky, Lascia che nevichi belin, il vento del Letimbro questi alcuni dei pezzi raccolti dai tre artisti savonesi dai nomi improbabili, il Barone Von Funkestein, Nick Caya e Phil Pialla, in un tentativo in larga parte riuscito di coniugare in modo convincente rock e nostalgia, musica e territorio, tradizione e modernità.
"Made in Savona" è un cd che sa di vento e di mare, di chinotto e di farinata.
Il Cd è ascoltabile a questo sito
http://www.myspace.com/580878227