Juan Breá. Surrealista e trotskista
(1905-1933)
Juan Ramón Breá
Landestoy nasce a Santiago de Cuba il 5 novembre 1905. Suo padre, di
origine francese, ha combattuto con il generale Antonio Maceo nella
guerra d'indipendenza cubana. Sua madre invece era originaria della
Repubblica Dominicana, con antenati di origine franco-indiana. Di temperamento ribelle,
abbandona presto gli studi regolari per formarsi un'ampia cultura da
autodidatta. Particolarmente attratto dalla poesia, nel 1927, a
Santiago de Cuba, forma il "Grupo H", il primo gruppo
surrealista cubano che si impone presto all'attenzione dei critici,
tanto che dal giugno 1928 ogni lunedì il Diario de Cuba pubblica la
"Página Literaria del Grupo H", diretta dallo stesso Juan
Breá. In un articolo, apparso nel 1956 a L'Avana, Mary Low descrive
così le origini del gruppo e la personalità affascinante di Juan
Breá:
«Negli anni Venti, a
Santiago di Cuba, [...] la vecchia città di Velázquez, polverosa e
splendida sotto il suo sogno centenario, un gruppo di giovani
ardenti e sconosciuti si risolse a dare nuove forme e nuovi impulsi
allo spirito cubano. Il loro movimento doveva comprendere tutto:
letteratura, azione, idee. Un istinto lucido e combattivo, un rifiuto
irrefrenabile del banale e del falso, li aveva riuniti allo scopo di
salvare il paese dalla sua ignavia, dal suo languore e dalla sua
arretratezza culturale. La loro giovane età e il loro isolamento non
sembravano un ostacolo a questa formidabile impresa. Al contrario,
arroganti come chi ha nelle sue mani il mondo, partono per scalare le
vette più alte, con la loro fede e il loro talento come unico
bagaglio. Uno di loro, Juan Breá, una figura focosa che più tardi
si sarebbe distinta sulla scena rivoluzionaria e letteraria in
diversi paesi europei, si offrì di assaltare la cittadella
dell'opinione pubblica e borghese.... Questo ragazzo, che più tardi
diventerà uno dei primi cospiratori responsabili del rovesciamento
del dittatore Machado, che dopo essere stato più volte incarcerato
errerà per molte terre d'esilio, che combatterà sui fronti
rivoluzionari della Spagna e che infine si distinguerà nei circoli
surrealisti di Parigi e Praga, era già pienamente un poeta e un
anticonformista.... Anche se [...] Breá rimase per tutta la vita
ignorato dal grande pubblico, a causa della sua stessa negligenza,
ovunque i poeti lo riconobbero molto presto come uno di loro...
Nonostante tutto il Gruppo H, [...] è riuscito ad imprimere il suo
marchio sulla poesia cubana. È vero che è durato un momento breve e
fugace; che la sua influenza non sembrava estendersi oltre la
provincia d' Oriente dove era nato; che si è spento in silenzio.
Tuttavia, è stata la miccia che ha acceso la polveriera. Tutti noi
che scriviamo oggi dobbiamo un piccolo ringraziamento a quei giovani
così dolorosamente dimenticati".(Mary Low, El Grupo « H »,
Orígenes, Anno XIII, N. 40, 1956)
Una vivida descrizione,
tipica dello stile frizzante di Mary Low, a cui Gérard Roche, in
stretti rapporti con la poetessa nei suoi ultimi anni di vita,
aggiunge ulteriori particolari:
“Breá influenzato
dall'ultraismo [corrente letteraria spagnola nata nel 1918 in
opposizione al modernismo – Nota nostra] e dal dadaismo fondò il
gruppo di poeti “H” che mostravano una vera e propria venerazione
per la poesia di Apollinare, Rimbaud e Lautreamont. Eduardo Abril
caporedattore del Diario de Cuba offrì loro una pagina settimanale
del suo giornale. Il Gruppo H si riuniva la notte nel Parco Centrale
di Santiago per recitare le sue poesie. Il parco diventò il punto
centrale delle loro iniziative volte spesso a provocare scandalo
nella borghesia cittadina”. (Gerard Roche, “Prologue”.In
Low-Breá, Carnets de la guerre d'Espagne, Paris Verticales, 1997)
Nel 1928, all'Avana, Breá
entra in contatto con l'Ala Izquierda Estudiantil (AIE), un gruppo
studentesco, composto in larga parte da ex membri del Partito
comunista cubano, attivamente impegnato nella lotta contro il
dittatore Machado. Arrestato, insieme a molti dei militanti dell'AIE,
Breá, che in quel momento militava nel Paertito comunista, viene
internato nel carcere dell'Isola dei Pini, riservato ai detenuti
politici, famoso poi anche per essere stato dopo l'assalto fallito
alla Caserma Moncada il luogo di prigionia di Fidel Castro. E,
proprio come Castro, dopo alcuni mesi di carcere Breá verrà
liberato e espulso in Messico, dove conosce Julio Antonio Mella,
fondatore del PC cubano ma ormai vicino all'opposizione trotskista e
che, forse per questo ma la questione è ancor oggi controversa,
verrà assassinato il 16 gennaio 1929 mentre cammina per le vie di
Città del Messico assieme alla sua compagna Tina Modotti. Posto
sotto sorveglianza dalla polizia messicana e minacciato dai sicari di
Machado, Breá decide di spostarsi in Spagna, dove vive una vasta
comunità di migranti cubani e da dove può continuare la sua lotta
contro la dittatura.
Arrestato e condannato
per questa sua attività comunista, durante la sua permanenza nel
Carcere Modello di Barcellona, nel gennaio 1931, incontra Andreu Nin,
già segretario a Mosca dell'Internazionale dei sindacati rossi
(Profintern) e dal 1927, secondo la testimonianza di Victor Serge,
membro del Comitato Internazionale dell'Opposizione di sinistra
guidata da Lev Trotsky. È durante le lunghe conversazioni in carcere
che Nin conquista il giovane rivoluzionario cubano al trotskismo.
Tornato in libertà, Breá aderisce al gruppo trotskista spagnolo e
si dedica con impegno instancabile a diffondere le idee
dell'Opposizione internazionale di sinistra fra i suoi compagni
rimasti a Cuba. Scrive a questo proposito Gary Tennant, principale
storico del trotskismo cubano:
«Fu in questo periodo
che le idee del trotskismo cominciarono ad essere in qualche modo
conosciute da un numero ristretto di militanti comunisti critici
verso lo stalinismo. Il veicolo di queste idee fu Juan Ramón Breá,
un cubano esiliato in Spagna, che, dopo essere entrato in contatto
con Nin e altri trotskisti, era stato lui stesso convinto dalle idee
di Trotsky. Egli inviò i materiali pubblicati dai trotskisti in
Spagna ad un certo numero di militanti a Cuba. Secondo Charles Simeón
Ramírez , leader del Partido Bolscevico Leninista alla fine degli
anni '30, questi giornali e riviste del gruppo trotskista spagnolo,
in particolare la rivista Comunismo ebbero una forte influenza su
questo gruppo di opposizione cubano fino ad allora relativamente
isolato. Fu allora, nell'agosto 1932, che i leader dell'opposizione
nel Pcc presero l'iniziativa di fondare l'Opposizione Comunista
Cubana (Occ) come un'organizzazione separata nei ranghi del Partito
comunista». (Gary Tennant, L’Opposition communiste de Cuba
(1930-1933. Cahiers Leon Trotsky, n° 71, Septembre 2000)
Oltre alla politica Breá
continua a dedicarsi alla poesia. Nel gennaio 1932 la rivista Agora
di Barcellona pubblica una sua poesia intitolata "La
rivoluzione". L'ultimo numero della rivista, datato aprile 1932,
contiene un resoconto della sua espulsione dalla Spagna e il suo
addio ai suoi amici nel porto di Barcellona.
Al suo ritorno a Cuba,
nell'agosto del 1932, prende parte attiva alla fondazione
dell'Opposizione comunista cubana , insieme a Marcos García
Villarreal, Sandalio Junco, Pedro Varela, Carlos González Palacios,
Carlos Simeón, Luís M. Busquet, Roberto Fontanillas, Armando
Machado e Carlos Padrón. Molto attivo nella lotta politica e negli
scioperi contro il regime di Machado, è presto costretto a esiliarsi
nuovamente in Europa.
Non potendo più recarsi
in Spagna, si stabilisce in Francia inserendosi attivamente nel
movimento surrealista e stringendo rapporti di collaborazione con
André Breton, Paul Eluard, Yves Tanguy e molti altri, ma soprattutto
con il poeta Benjamin Péret, anche lui attivissimo nel movimento
trotskista. Péret aveva infatti iniziato a militare nell'Opposizione
di sinistra già durante il suo soggiorno in Brasile negli anni
1929-1931. Proprio a Parigi, nell'ottobre del 1933, alla Coupole,
Breá incontra Mary Low, una giovanissima poetessa inglese anche lei
attiva negli ambienti artistici vicini al movimento surrealista, che
sarebbe diventata la compagna della sua vita.
1. continua