La danza macabra
Mercoledì 16 agosto a Macra
La cappella di San Pietro
di Macra, fondata nella prima metà del XII secolo e isolata lungo la
strada che sale verso l’alta valle, conserva una delle
testimonianze pittoriche più rare ed antiche della provincia.
Accanto alle storie
dell’Infanzia di Cristo, opera tardo quattrocentesca dei fratelli
Biazaci di Busca, un altro artista ignoto affrescò all’inizio del
Quattrocento una rara danza macabra, girotondo in cui si alternano un
vivo e un morto, per rispondere alla volontà tutta medievale di
ricordare l’incertezza dell’ora della morte e l’uguaglianza
degli uomini di fronte ad essa.
Ogni coppia di ballerini
si compone di uno scheletro o di un cadavere nei diversi stadi di
decomposizione, e di uomini di ogni classe sociale: frati, dame,
cavalieri. I gesti sono grotteschi e volti a suscitare nel fedele il
terrore della morte: ogni sequenza è accompagnata inoltre da una
scritta in volgare antico, forse occitano, che illustra e descrive la
morte e il giudizio finale.
Mercoledì 16 agosto alle
ore 17 nell’altra celebre cappella di Macra, “San Sarvòou”,
più antico edificio religioso della Val Maira posto sulla
provinciale, Rosella Pellerino, linguista e Direttore Scientifico di
Espaci Occitan, terrà la conferenza per immagini La danza macabra.
Un viaggio nell’iconografia della tema della morte, tra cultura
nordica e mediterranea.
San Sarvòou
San Sarvòou
Ingresso gratuito.
Per informazioni: Comune di Macra
0171.999161 e Espaci Occitan, www.espacioccitan.org,
segreteria@espaci-occitan.org, tel. 0171.904075, Fb @museooccitano,
Tw @espacioccitan.