TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


mercoledì 27 gennaio 2021

Il simbolismo della montagna

 



Fin dalle sue origini l'uomo ha cercato di dare senso e significato alle cose. Un significato che andasse oltre la semplice apparenza, che cogliesse l'essenza intima di ogni manifestazione della vita sia degli uomini che della natura, ma che soprattutto ne esprimesse la sostanziale omogeneità e l'unità profonda. Una visione simbolica che riprende, come nota Baudelaire, il linguaggio del cosmo. In questa rappresentazione simbolica ogni cosa rimanda ad un'altra e tutte insieme alla sacralità della vita in tutte le sue manifestazioni. Il libro, di cui oggi proponiamo un passo relativo al simbolismo della montagna, è fondamentale per varcare la soglia che introduce in questa dimensione che l'uomo di oggi tende a perdere. Lo illustriamo con un lavoro di Bobo (Taz) Pernettaz, scultore valdostano, sul simbolismo profondo dell'ascesa. Taz è un poeta che si esprime con il legno al posto delle parole, ma che sa ancora guardare il mondo con gli stessi occhi di Baudelaire.

G.A.


La Natura è un tempio dove incerte parole
mormorano pilastri che sono vivi,
una foresta di simboli che l’uomo
attraversa nei raggi dei loro sguardi familiari.

Charles Baudelaire


“Il simbolismo della montagna è molto ricco. Deriva innanzitutto da simbolo dell'altezza e in questo è legato alla volta celeste. La montagna è ritta, è verticale e diretta alla volta celeste. Alta si avvicina al cielo e così partecipa alla forza e alla trascendenza. La montagna deriva in secondo luogo dal simbolismo del centro. È l'asse del mondo, la dimora degli dei, il luogo in cui l'uomo può raggiungere la divinità. Come centro essa è anche punto di incontro del cielo e della terra, scala che l'uomo sale con fatica verso le cime del mondo al fine di raggiungere il mondo celeste o almeno di avvicinarsene. Come simbolo dell'altezza e simbolo del centro, la montagna è legata all'esperienza del sacro. Lo è in modo eminente come luogo privilegiato di teofanie e ierofanie.”

Julien Ries, professore di storia delle religioni all'Università di Lovanio. Ha curato il Trattato di Antropologia del Sacro edito da Jaca Book in dieci volumi. È uno dei massimi esperti viventi di simbologia.



Julien Ries 
Simbolo 
Jaca Book, 2020