TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


martedì 12 ottobre 2021

Quando Forza Nuova piaceva a Berlusconi e al Vaticano


Oggi nessuno a destra conosce Forza Nuova, ma c'è stato un tempo in cui Roberto Fiore era un personaggio influente a destra, apprezzato dal Polo delle Libertà di Berlusconi e persino da Comunione e Liberazione. Riprendiamo un nostro articolo del 2000, vecchio di 21 anni ma purtroppo ancora attuale.


Una Forza Nuova, ma fatta di vecchi fascisti


Forza Nuova nasce dalle ceneri di Terza Posizione e dei NAR, cioè dei gruppi più radicali dell’estrema destra italiana della fine degli anni Settanta. Illuminante il curriculo dei leader dell’organizzazione, Roberto Fiore e Massimo Morsello. Condannati entrambi nel 1985 per associazione sovversiva nell’ambito dell’inchiesta sulla strage alla stazione di Bologna i due, grazie a notevoli protezioni, riescono a fuggire in Inghilterra dove in pochi anni costruiscono un vero e proprio impero finanziario. Misteriose le fonti di questo improvviso arricchimento: i giornali inglesi hanno parlato di coperture e protezioni dei servizi segreti, mentre nell’ambito dell’estrema destra italiana da sempre si vocifera che i due sarebbero espatriati con la cassa di Terza Posizione.

Nel 1999 i due rientrano in Italia, Morsello per motivi di salute, Fiore perché il reato è andato in prescrizione. Ad accogliere Morsello al suo rientro a Fiumicino i vertici romani di AN, Teodoro Bontempo e Francesco Storace, a dimostrazione di una contiguità politica fra estremisti in camicia nera e fascisti in doppiopetto mai venuta meno dai tempi di Almirante e del MSI.

Come organizzazione Forza Nuova esiste già dal 1997, ma già da tempo nelle sezioni del Movimento Sociale-Fiamma Tricolore, il partito di Pino Rauti e dei nostalgici del vecchio MSI, circola la rivista Foglio di lotta che propaganda le idee di Morsello e Fiore, un misto di integralismo cattolico, di xenofobia esasperata e di acceso nazionalismo. La nuova organizzazione, grazie anche ai notevoli finanziamenti di cui dispone (il giro d’affari dei due leader è valutato attorno a svariate decine di miliardi all’anno), riesce a far breccia nelle fila rautiane, ma anche all’interno della Lega Nord di cui Forza Nuova estremizza le posizioni sull’immigrazione presentandosi come “l’unica opposizione”. Nel giro di un paio d’anni l’organizzazione si costruisce nazionalmente, aprendo sedi in tutta Italia e recuperando forze dal movimento skinheads (a Roma, Milano, Padova) e dalle frange più violente delle tifoserie calcistiche. “Lo stadio, le discoteche, le birrerie e anche i centri sociali sono un bacino da sfruttare per la ricerca di voti e consensi… Se si fa propaganda con i volantini, mille distribuiti tra gli spalti hanno più valore che davanti a un supermercato con pochi soldi, uno striscione allo stadio ha una visibilità nazionale” dichiara a La Repubblica (24 settembre 1999) un dirigente del ramo studentesco di FN.

Forti di questi successi, Fiore e Morsello puntano in alto e programmano un salto di qualità per FN dalle curve degli stadi alla politica vera. In occasione delle ultime tornate elettorali Forza Nuova tenta di accreditarsi come partito politico, mettendo la sordina alle proprie caratteristiche più movimentistiche e ottenendo significativi risultati. Nelle realtà dove maggiore è il proprio radicamento organizzativo FN offre appoggio elettorale ai candidati del Polo. Nel giugno del 1999 a Padova, dove l’organizzazione è particolarmente forte, i 1500 voti raccolti autonomamente al primo turno e poi offerti al candidato sindaco del Polo ne determinano l’elezione.

Lo stesso salto di qualità si nota sull’altro terreno di radicamento, quello della destra cattolica. Dopo aver per anni collaborato con i groppuscoli più estremisti dell’integralismo cattolico, Forza Nuova tenta ora di costruire rapporti diretti con gli ambienti che contano veramente a partire dalle più alte gerarchie vaticane. Anche qui i primi risultati appaiono significativi. Nonostante il suo passato, Roberto Fiore viene ufficialmente invitato, insieme ad Andreotti e Berlusconi, al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione della scorsa estate. E’ un chiaro segnale di apprezzamento da parte del Vaticano per la violenta campagna contro il Gay pride e per la difesa della cattolicità del popolo italiano minacciata dall’immigrazione islamica che ha visto FN massicciamente impegnata a Roma e in tutt’Italia nell’anno del giubileo.

(2000)