Nonostante ci si ostini a presentare gli anni "di piombo" solo attraverso la visuale delle Brigate Rosse, gli anni Settanta iniziarono (Piazza Fontana dicembre 1969) e finirono (Stazione di Bologna 1980) nel segno dello stragismo neofascista organizzato e coperto da organi dello Stato, nonché dall'uso delle armi da parte delle Forze di polizia durante le manifestazioni di piazza. Un libro ricostruisce sulla base di documenti desecretati il clima di tensione creato dal ministro degli Interni Cossiga che portò all'assassinio di Giorgiana Masi, 19 anni, militante femminista, colpevole solo di esercitare il diritto costituzionale di manifestare pacificamente le sue idee.
Il ritrovamento di documenti della Direzione generale della Pubblica sicurezza sugli incidenti che avvennero a Roma nel mese di maggio 1977 consente di ricostruire la grande tensione che attraversò la Capitale in quei giorni. Sono comunicazioni molto dettagliate sulla gestione dell'ordine pubblico, caratterizzate però da molte omissioni sull'uso della violenza da parte di carabinieri e polizia.
Al centro della ricerca c'è l'analisi degli effetti dell'ordinanza prefettizia emanata il 22 aprile 1977 su indicazione del ministro dell'Interno Francesco Cossiga. Quel provvedimento vietava, per ragioni di sicurezza e di ordine pubblico, manifestazioni di qualsiasi genere nella città di Roma sino al 31 maggio 1977, e fu emanato il giorno dopo una sparatoria nella città universitaria tra agenti di polizia e manifestanti, durante la quale fu ucciso l'agente Settimio Passamonti.
In quei quaranta giorni le libertà civili furono, per decreto, fortemente limitate. 11 12 maggio si consuma la tragica vicenda di Giorgiana Misi, uccisa al termine di una manifestazione convocata dal Partito Radicale per festeggiare l'anniversario della vittoria del referendum sul divorzio del 1974 e per raccogliere le firme per otto referendum abrogativi.
L'Autore ricostruisce le polemiche che hanno segnato non solo quel momento ma anche gli anni a venire, cercando di far luce su una delle pagine più opache della storia repubblicana.
Andrea Manti (Perugia, 1960), saggista, collaboratore dell'Archivio audio-video di Radio Radicale si occupa da anni di storia politica del Novecento. Con il supporto costante di fonti archivistiche pubblica ricerche sugli effetti del controllo di polizia sulla società italiana, in particolare minoranze politiche, religiose e sociali.
(Fonte. Quarta di copertina del libro)
12 maggio 1977.
L’assassinio di Giorgiana Masi, pallottole e menzogne di Stato. Il racconto, i documenti
Reality Book , 2021
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