TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


sabato 20 gennaio 2024

Antonio Gramsci, Discorso contro la messa fuorilegge della Massoneria

 


Con questo discorso, pronunciato alla Camera il 16 maggio 1925, Gramsci intervenne contro il disegno di legge Mussolini-Rocco rivolto contro la Massoneria. Quella di Gramsci fu l'unica voce che si alzò coraggiosamente contro un progetto di legge liberticida che intendeva colpire la Massoneria, accusata di essere una associazione segreta antinazionale e asservita allo straniero, ma in realtà poneva le premesse di una futura messa al bando di ogni associazione considerata nemica del regime. Come lucidamente preannunciato da Gramsci, più volto interrotto da Mussolini, la messa fuori legge della Massoneria avrebbe segnato di fatto la fine della democrazia in Italia. Da notare nell'intervento del dirigente comunista il tentativo di una prima approssimativa definizione della natura sociale e del ruolo storico svolto dalla Massoneria in Italia nel Risorgimento e poi nella costruzione dello Stato unitario. Tentativo che avrà poi la sua definitiva sistemazione nei Quaderni del carcere.

G.A.

Il quaderno è liberamente consultabile e scaricabile dal sito www.academia.edu