BEPPE DELLEPIANE
OMBRA E SOGNO SONO IL PESO
DELLA LUCE
a cura di Sandro Ricaldone
Palazzo Ducale, Cortile
maggiore, Spazio 42R
Piazza Matteotti –
Genova
dal 9 novembre all’8
dicembre 2012
orario: martedì –
domenica 15-19
Inaugurazione: venerdì 9
novembre 2012, ore 18,00
Beppe
Dellepiane presenta, nella mostra allestita nello Spazio 42R di
Palazzo Ducale, unitamente ad alcune opere che documentano fasi
antecedenti della sua ricerca, un vasto insieme di lavori su carta
realizzati nel corso del 2011.
In queste
opere, realizzate come sempre con materiali e procedimenti non
tradizionali, con un segno ottenuto dall’addensarsi della tempera
nelle incisioni praticate sul foglio, condensa nella superficie
schiarita un’atmosfera onirica dove le figure spiccano,
circoscritte in profili elementari, come parvenze cristalline.
Beppe
Dellepiane è nato nel 1937 a Genova, nel quartiere di Bolzaneto,
caratterizzato da una forte presenza di stabilimenti industriali ma
contiguo ad un ambiente naturale ricco di fascino, fattori entrambi
che segnano profondamente la sua formazione. Dopo gli studi secondari
si impiega in un negozio di arredamento, attività che proseguirà in
proprio dopo il matrimonio nel 1963 con Nelly Riva. Le sue prime
prove artistiche risalgono agli anni ’50 e si intensificano nel
decennio successivo con il ciclo delle “radici della terra” dove
la lezione dell’Informale viene legata alla materia vegetale, per
poi accostarsi in maniera autonoma all’ambito della poesia visiva.
A partire dagli anni ’70 intraprende un’intensa attività di
performer che lo porta alla ribalta nazionale. Nel contempo realizza
grandi assemblaggi di oggetti degradati dal forte substrato
simbolico. Nel 1984 la scomparsa della figlia Francesca determina una
profonda crisi esistenziale che lo porta a sospendere l’attività
espositiva, che poco prima aveva toccato una delle sue punte più
alte con la mostra “A Guido Gozzano” allestita a Genova, nel
Museo di Palazzo Bianco. Il suo ritorno, nel 1998, è segnato dalla
grande retrospettiva “Metafore, metonimie, trasmutazioni”, curata
da Sandra Solimano per il Museo di Villa Croce. Negli ultimi anni il
suo lavoro si orienta verso una produzione grafica d’impronta
visionaria, esposta in diverse sedi italiane ed estere.