TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


lunedì 5 novembre 2012

Sanremo: Città invisibili. Dodici artisti per Italo Calvino




“CITTÀ INVISIBILI”
Dodici artisti per Italo Calvino

Una mostra allestita al
MUSEO CIVICO di PALAZZO BOREA D’OLMO - SANREMO
16 novembre 2012 - 26 gennaio 2013


La Fondazione Mario Novaro prosegue la quasi trentennale attività di studio e approfondimento intorno alla cultura ligure, realizzando una mostra dedicata a Le città invisibili di Italo Calvino, nel quarantennale della sua prima edizione (Einaudi, 1972). L’esposizione, promossa dalla Fondazione Novaro e dal Museo civico di Sanremo, con il patrocinio della Regione Liguria e dell’Archivio d’Arte Contemporanea dell’Uni­ver­sità di Genova, con il sostegno del Comune di Sanremo e dell’associazione “Mete di Liguria”, sarà inaugurata il 16 novembre (ore 18) a Palazzo Borea d’Olmo (via Matteotti 143), dove si potrà visitare fino al 26 gennaio 2013 (dal martedì al sabato, ore 9-19).

Curata da Walter Di Giusto, la mostra riunisce le opere di dodici artisti o gruppi: Maria Rebecca Ballestra, Piergiorgio Colombara, Walter Di Giusto, Mario Dondero, Luca Forno, Raffaele Maurici, Giuliano Menegon, Plinio Mesciulam, Raimondo Sirotti, Luiso Sturla, Lara Stuttgard e Gruppo Wabi. Gli autori si sono ispirati al tema delle città invisibili, lontane nel tempo e nello spazio, entità che vivono grazie al racconto per parole e immagini. Nelle pagine di Calvino, i resoconti di Marco Polo a Kublai Kan qualificano i luoghi stranieri incontrati nel corso del viaggio.

Oggi sono i protagonisti di questo progetto a fare lo stesso, attraverso la pittura, la fotografia, l’architettura, il web, addirittura il modello di abiti futuri, immaginando nuovi luoghi dove la vita sia possibile, diversa, migliore. Perché se è vero che il mondo contemporaneo è globalizzato, quindi risente di ciò che avviene anche molto lontano, è pur vero che la nostra vita quotidiana si svolge qui e ora, in una dimensione locale da ripensare con le nuove leggi imposte da una comunicazione velocissima.

Negli ambienti del museo Borea d’Olmo vengono esposte, oltre alle opere degli artisti, alcune edizioni del testo calviniano, fotografie, lettere e documenti sulla vita dello scrittore ligure. La mostra “Città invisibili” parte dalla città dove egli è vissuto in giovinezza, ma proseguirà tra marzo e aprile all’Accademia Ligustica di Genova. Entrambe le inaugurazioni saranno arricchite da una minisfilata di abiti e da alcune iniziative collaterali, tra cui incontri con studiosi e critici e laboratori con le scuole.

Il catalogo si intreccia con una delle attività della Fondazione Novaro: l’edizione della “Riviera Ligure”, quaderni monotematici che dal 1990 hanno ripreso la tradizione sostanziata da Mario Novaro all’inizio del secolo scorso, dando origine a uno straordinario caso letterario.

Il quaderno numero 69 rilegge la figura e l’opera di Italo Calvino, di cui scrivono Giorgio Bertone, Loretta Marchi, Leo Lecci, Claudio Bertieri, Gerson Maceri e Veronica Pesce (anche curatrice del quaderno). Ai loro saggi seguono pagine dedicate agli artisti invitati a partecipare alla mostra “Città invisibili”, ognuno presente con la riproduzione di una delle opere esposte accompagnata da una personale testimonianza: parole spesso poetiche, riflessive, originali quanto piccoli racconti.

Un catalogo-rivista, dunque, da cui ripartire per altri viaggi mentali o reali.