Giorgio Amico
Nel cuore delle Alpi
Marittime sulle vie dei contrabbandieri e dei pastori. La Chiesa di Santa Margherita di Mendatica e le cascate
dell'Arroscia
Mendatica è un gioiello
fatto di case di pietra in cima alla Valle Arroscia. Lasciata
l'autostrada ad Albenga ci si arriva attraverso la statale che porta
a Pieve di Teco e poi al Passo di Nava.
Appena sotto il paese si imbocca una stradina
sterrata che in breve conduce all’antica chiesetta di Santa
Margherita, segno, scolpito nella pietra, di una storia fatta di
boschi,di alpeggi e di sentieri che in passato conducevano
viandanti, pastori e greggi lungo le vie di pascolo e di collegamento
con la Francia e il Piemonte.
Luogo antichissimo di culto, riedificato nel
Cinquecento, Santa Margherita contiene due cicli di affreschi di
buona fattura, opera di Pietro Guido da Ranzo, un artista attivo in
tutta la Valle Arroscia agli inizi del ‘500, autore di cicli
pittorici importanti come quello di San Pantaleo a Ranzo o quello
conservato nel Santuario della Madonna bambina di Rezzo.
Autore minore, ma dotato
di uno stile efficace, capace di dar voce allo spirito religioso
della gente della montagna Pietro Guido si formò probabilmente nella
bottega di Tommaso Biasacci ad Albenga alla fine degli anni 80 del
‘400 per poi trasferirsi a Genova dove la sua presenza è attestata
tra il 1499 e il 1503.
Gli affreschi, restaurati
tra il 1968 e il 1969 sotto la direzione dell’Istituto
Internazionale di Studi Liguri, si dividono in due parti: da un lato
le pareti intorno all’altare affrescate con le storie di Santa
Margherita d’Antiochia, dall’altra il tradizionale ciclo con la
Passione di Gesù Cristo.
Oltrepassata la Chiesa il
sentiero sale lungo una bella mulattiera che si addentra in un bosco
fittissimo che costeggia l'Arroscia e i suoi splendidi salti d'acqua. Nel sottobosco la fioritura offre ad ogni svolta del cammino sorprese incredibili.
Passato l'antico ponte
sul Rio Grupin (884 metri), si arriva con una serie di tornanti che
salgono fra gli alberi ad un belvedere (1004 metri) ai piedi delle
cascate, un luogo magico di una bellezza unica.
Dopo le cascate il
sentiero continua a salire in mezzo al bosco per giungere prima a un
antico Pilone (1146 metri) da dove lo sguardo spazia sulle Alpi
Marittime e l'intera Valle Arroscia.
Il sentiero, a tratti
piuttosto ripido, continua a salire fra castagni e poi faggi secolari
fino a raggiungere l'antico abitato di Poilarocca a 1440 metri dove,
nel cuore delle montagne, nei mesi caldi si portavano le mandrie al
pascolo.
Oggi Poilarocca è
un cumulo di rovine, ma il sentiero per arrivarci, che sale da
Mendatica, è bellissimo. E’ un tratto della vecchia mulattiera che
conduceva sul crinale più alto delle Alpi Liguri, dove transitava la
mitica Via Marenca, la strada del sale e dei mercanti, diretta dal
Piemonte al mare. Via di contrabbandieri e di pastori. Qui e là fra le rovine angoli di una suggestione profonda.
Inizia a piovere. Scendiamo in una nebbia fitta che rende il bosco un luogo misterioso e fatato.