Sergio Dalmasso
Azione comunista. Da
Seniga a Cervetto (1954-1966)
Il savonese Giorgio Amico
prosegue il suo lavoro di indagine e di documentazione su pagine
della sinistra comunista italiana. Dopo numerosi scritti sulle
formazioni bordighiste italiane, su correnti trotskiste e anarchiche,
dopo una breve biografia su Arrigo Cervetto, il fondatore di Lotta
comunista, e dopo una interessante biografia sul situazionista Guy
Debord, affronta ora un organico studio sulle vicende di Azione
comunista, con una panoramica sugli anni dal 1954 al 1966.
La figura centrale della
prima parte del testo è quella di Giulio Seniga. Nato nel 1915,
operaio di fabbrica, partigiano, partecipa alla repubblica
dell’Ossola. Vicino a Pietro Secchia, diviene funzionario del PCI,
legato all’ala partigiana ed operaista, parzialmente critica verso
l’istituzionalismo di Togliatti.
Il 25 luglio 1954,
sottrae al partito documenti interni e una grossa cifra, proveniente
dall’URSS, parte del finanziamento destinato per acquistare la
tipografia dell’”Unità” e scompare. Ospitato a Milano, per i
primi giorni, dall’amico Gianni Brera, inizia a tessere rapporti
con settori critici verso il PCI e con piccole formazioni della
dissidenza comunista. Al centro, l’accusa al PCI di avere
abbandonato la via rivoluzionaria, la messa in discussione
dell’”imborghesimento” di parte del gruppo dirigente.
Il caso Seniga ha pesanti
conseguenze per Pietro Secchia che lo addebiterà ad una sorta di
congiura tendente ad emarginarlo. Non a caso, dopo breve tempo,
perderà il ruolo di vice-segretario nazionale e sarà nominato
segretario regionale in Lombardia. Contemporaneamente, inizia lo
smantellamento della struttura organizzativa “secchiana”, i cui
funzionari sono progressivamente sostituiti da un nuovo quadro
“amendoliano”.
La dissidenza di Seniga
tenta di incidere sul PCI e raccoglie l’adesione di Bruno
Fortichiari, storico fondatore del partito nel 1921 e Luciano
Raimondi, già direttore del convitto “Rinascita”, del giovane
Giorgio Galli, “braccio destro” di Seniga. Lo strumento usato è
quello delle Lettere ai militanti del PCI, con forti
accuse ai dirigenti e la riproposta di un partito classista. Nel
1956, i fatti internazionali (denuncia del ruolo di Stalin, scioperi
in Polonia, repressione della rivolta in Ungheria) sembrano
permettere la nascita di una formazione autonoma ed alternativa al
PCI. Fortichiari e Raimondi sono espulsi, si aggregano i trotskisti
dei GCR (Livio Maitan), i bordighisti del PC internazionalista
(Onorato Damen), gli anarchici classisti dei GAAP (Pier Carlo Masini)
che danno vita al Movimento della sinistra comunista in un incontro
nazionale a Milano. Amadeo Bordiga, reale fondatore del Partito
comunista nel 1921, sarà sempre estraneo a questa esperienza e
fortemente critico.
Le dimensioni sono sempre
modeste, ma l’organizzazione produce un foglio, finanziato con i
fondi di Seniga. Le difficoltà sono, però, enormi, soprattutto per
le differenze interne. E’ criticata la scelta dei trotskisti di
“entrismo” nel PCI. Le valutazioni sull’URSS vedono contrasti
fra richiami stalinisti, giudizio trotskista di stato operaio
degenerato, quello bordighista di capitalismo di stato, dopo le
critiche verso i comunisti, il PSI di Nenni inizia a interessare
Masini che vede nella prospettiva autonomista la possibilità di
costruire una grande forza politica socialista che svuoti il PCI.
Trotskisti e bordighisti
lasciano l’organizzazione. Seniga, il fondatore, viene espulso, con
conseguenti enormi problemi per la stessa stampa e distribuzione del
periodico. Scarsi i legami e insufficiente l’interesse per il ciclo
di lotte operaie che si apre con l’inizio del decennio (opposizione
al governo Tambroni, lotte degli elettromeccanici, nascita dei
“Quaderni rossi”). Nuove divisioni sulla valutazione della Cina.
La rottura URSS-Cina produce anche in Italia la nascita di formazioni
“maoiste” e il maoismo sembra una variante rivoluzionaria del
marxismo, davanti alla “coesistenza pacifica” sovietica, un
ritorno a posizioni classiste, presenti nella generazione partigiana
e nei protagonisti delle lotte contadine nel meridione. Se
Fortichiari tenta una mediazione, nell’illusione di ritornare al
PCI del 1921 e all’Internazionale, si delineano due posizioni
opposte: Raimondi è sempre più vicino alle posizioni cinesi, l’ex
GAAP che dopo il passaggio di Masini al PSI e al PSDI è diretto dai
“genovesi” Cervetto e Parodi è passato dall’anarchismo
classista al leninismo.
Nel 1965 la rottura
definitiva. Raimondi darà vita ad una delle prime formazioni
marxiste-leniniste (la Federazione m-l), Cervetto fonda i Gruppi
leninisti della sinistra comunista (organo “Lotta comunista”).
Amico segue passo passo
queste intricate vicende, fornendo una documentazione aggiornata
(molto maggiore di quella di precedenti, parziali, studi). Non
tralascia di ricordare come in queste vicende entrino lo spionaggio,
la guerra fredda, i mai chiariti rapporti di Seniga con i Servizi
segreti, il ruolo di Pace e libertà” di Luigi Cavallo,
il ruolo dell’ex partigiano Edgardo Sogno.
Non mancano alcune
valutazioni dell’autore sul fallimento di questo contraddittorio
tentativo di “critica da sinistra” ai partiti storici: le
generose illusioni di Fortichiari, sopravvissuto ad altre fasi
storiche, le contraddizioni dei trotskisti di Maitan, vincolati da
una analisi “scolastica”, le rigidità teoriche dei bordighisti,
l’incapacità di Cervetto di rapportarsi alle novità teoriche
portate da Panzieri, dai “Quaderni rossi” e dall’analisi del
nuovo ciclo capitalistico.
Il testo è di grande
utilità per conoscere pagine sepolte e dimenticate della storia
della sinistra minoritaria italiana, anche nei suoi rapporti con
tendenze europee. Spiace che molti archivi, come sottolinea
l’introduzione, siano incompleti o poco frequentati. Se la tematica
di quegli anni e di quelle formazioni ci pare lontana, il non
lasciarla alla dimenticanza è comunque meritorio e diventa quasi
compito morale per una generazione che è passata per dibattiti
teorici, esperienze organizzative, sconfitte che hanno aperto il
vuoto di oggi.
Giorgio Amico, Azione
comunista. Da Seniga a Cervetto (1954-1966), Bolsena, Massari ed.,
2020.
https://www.citystrike.org/2020/06/28/giorgio-amico-azione-comunista-da-seniga-a-cervetto-1954-1966/