TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


sabato 20 marzo 2021

Haggadah di Pesach

 


Mi è capitato due volte di celebrare il séder secondo il rituale descritto nell'Haggadàh. La prima volta in modo semplificato in una comunità monastica cattolica che celebrava la Pasqua secondo l'uso ebraico, la seconda volta con il banchetto eseguito in maniera ortodossa. In entrambi i casi è stata una esperienza estremamente coinvolgente dove il cibo diventa strumento di comunità, non simbolica come nella Messa cattolica, ma materiale considerato anche che si svolge nelle case senza la presenza di un officiante esterno. È l'intera famiglia, riunita attorno alla tavola, a praticarlo e gli anziani e i bambini hanno un ruolo centrale. Perché il séder celebra e rinnova la memoria di ciò che rese gli ebrei comunità e dunque va trasmesso di generazione in generazione a ricordare da dove si viene e ciò che unisce. Quella che presentiamo è probabilmente l'edizione più bella disponibile in Italia, anche per le splendide tavole di Lele Luzzati.

G.A.


Haggadah di Pesach

L'Haggadàh è il testo usato per il séder, la cena rituale solitamente tenuta in casa le prime due sere di Pésach. La parola Haggadàh significa “racconto” e si rifà al comandamento nell'Esodo 13:8 “e racconterai a tuo figlio” della liberazione dalla schiavitù. Uno dei doveri di Pésach è quello di tramandare il racconto dell'Esodo da una generazione all'altra.

Questa narrazione deve avvenire, secondo i rabbini, mentre la cena di Pésach, che comprende la matzàh e le erbe amare, è messa in tavola davanti a noi. Il testo odierno dell'Haggadàh è derivato da un midràsh molto antico, di cui alcuni elementi risalgono al primo o secondo secolo a.e.v.

L'Haggadàh si è evoluta e sviluppata nei secoli fino a quando l'invenzione della stampa ha interrotto questo processo, portando ad una standardizzazione del testo. L'Haggadàh è stata uno dei libri ebraici più frequentemente stampati; i collezionisti di rare Haggadòt posseggono migliaia di edizioni.

È anche il classico della letteratura ebraica che è stato più ampiamente illustrato, sia nei manoscritti miniati sia nella gran varietà delle edizioni a stampa, antiche o recenti. Mentre la recitazione alla lettera del testo dell'Haggadàh divenne la norma in molte famiglie tradizionali, il testo serve, idealmente, anche come un punto di partenza per la discussione intorno alla tavola del séder.

Affinché il comandamento del “raccontare” sia adempiuto, è necessario che anche i bambini vengano inclusi nella conversazione in modo tale che il ricordo della persecuzione, dell'esilio e della liberazione diventi importante e pieno di significato per loro.


Haggadah di Pesach
Introduzione: Elio Toaff
Illustrazioni: Emanuele Luzzati
Giuntina
35 euro