TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


martedì 6 luglio 2021

Come eravamo. Note sulla rivoluzione cinese del 1925-27 (1970)

Tra la fine del 1969 e l'inizio del 1970 si tenne alla Facoltà di Filosofia dell'Università di Genova un seminario autogestito sulla rivoluzione cinese. La mia partecipazione consistette in una relazione di cui riporto la traccia. Allora, come peraltro risulta evidente dal testo, militavo in Lotta comunista ed ero attivo nel Collettivo leninista di Balbi di cui facevano parte anche militanti dei Gruppi Comunisti Rivoluzionari.

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