E' morta Raffaella Carrà e l'Italia è in lutto. Visto che viviamo in una società dove la TV è la misura di tutte le cose, questa reazione ha una sua logica. Ma che dire di Rifondazione che si appropria del personaggio presentandola come una comunista esemplare perché una volta avrebbe detto di aver votato PCI. Per non parlare di chi la ha definita "artista del popolo" manco fosse Majakovskij o, come Arbore "una rivoluzionaria popolare" ammesso che questa stupidaggine voglia dire qualcosa . E' davvero un peccato che fosse troppo giovane altrimenti si sarebbe potuto tirare fuori la Resistenza che, come il prezzemolo in cucina, va bene per tutti i piatti.
Sia chiaro, Raffaella Carrà è stata una grande e serissima professionista dello spettacolo e merita rispetto, ma questi sinistri da salotto fanno rimpiangere i tempi in cui il mito era "Baffone" Stalin. Come dire: dalla tragedia alla farsa. " E poi dicono che uno si butta a destra", avrebbe detto Totò cogliendo perfettamente lo spirito dei tempi in cui ci tocca vivere.