A San Biagio della
Cima presentazione di "Occhio folle occhio lucido" di Guido
Seborga
Tutti dovrebbero
leggere "Occhio folle occhio lucido" (Spoon River) di
Guido Seborga, soprattutto i giovani. L'autore - classe 1909,
scrittore e pittore, nato a Torino ma poi residente a Parigi e
Bordighera - aveva già capito tutto sulla nostra società molti
anni fa. Molto prima di Stephane Hessel e del suo "Indignatevi"
scrive Massimo Novelli nella prefazione. Il testo sembra scritto
proprio in questi giorni, mentre l'Italia sta vivendo giorni a dir
poco travagliati. Seborga esortava a non essere complici di una
qualsiasi schiavitù, a "ribellarsi nel presente senza
evadere in programmi avveniristici o consolarci con storie
mistiche". Concreto e pragmatico dunque. Il tutto nel 1968,
all'epoca per l'editore Ceschina.
Una sorta di diario,
di autobiografia, un bilancio da tenere sul comodino. Uno di quei
libri imprescindibili, un saggio "rivoluzionario",
decisamente poco folle e molto lucido. Seborga cita le sue
passioni Alvaro, Artaud, Morlotti, Gobettti, Marcuse, Nizan e
ricorda Pavese. Folgorante l'attacco: "La vita moderna va
tutta accettata oppure tutta rifiutata: questo è il laccio alla
gola". Oggi, avremmo tanto bisogno di pensatori e
intellettuali come Guido Seborga, che chiude il volume scrivendo
"Voglio un corpo nuovo", alludendo alla vulnerabilità
del fisico e del cuore. Quello che contava, però, per Seborga era
il cervello, mai dominato da nessuno. Un esempio da seguire per
diventare cittadini consapevoli.
Presentazione
mercoledì 24 aprile, alle ore 17, al Centro Culturale Le Rose
di San Biagio della Cima a cura dell'Associazione Amici di
Francesco Biamonti. Con Massimo Novelli e Laura Hess, figlia di
Guido Seborga.
(Da:
www.puntoventimiglia.it/)