Giorgio Amico
Quando un albisolese
scoprì il Texas. Vita e avventure di Giovanni Battista
Schiappapietra.
Nel 1627, esattamente il
giorno del signore 15 novembre, in quella che è oggi conosciuta come
Albisola Superiore, ma che i documenti del tempo indicano
semplicemente come Arbizola, nasce Giovanni Battista Schiappapietra,
da Bartolomeo e Battistina Badi, piccoli proprietari terrieri. Il
bimbo viene battezzato presso la parrocchia di San Nicolò. Giovanni
Battista perde presto i genitori, la madre muore, già vedova il 24
marzo del 1638 e il ragazzo, allora dodicenne parte per la Spagna
alla ricerca del fratello maggiore che là viveva dopo aver preso gli
ordini. Un altro fratello era già morto.
Perché raccontiamo
questa storia che può sembrare una storia come tante del tutto priva
di interesse? Semplicemente perché, cosa poco conosciuta agli stessi
albisolesi, quel ragazzino che a dodici anni parte per la Spagna, si
trasferirà poi in Messico e sarà il primo a descrivere nei dettagli
quel territorio allora misterioso e sconosciuto che oggi chiamiamo
Texas.
Riprendiamo il racconto.
Arrivato in Spagna e ricongiuntosi con il fratello Nicola, Giovanni
Battista decide a sua volta di seguire la carriera ecclesiastica e
inizia a studiare per diventare sacerdote. Ma non è quella la sua
vera strada e il giovane se ne accorge presto. Dopo alcuni anni di studi
intensi in cui acquisisce una profonda cultura classica, il giovane
viene preso dallo spirito di avventura. Non sappiamo perchè, forse
storie d'amore, forse i racconti che sente da chi era stato nel Nuovo
Mondo e lo descriveva come un luogo straordinario pieno di
meraviglie. Comunque sia andata, Giovanni Battista, ventenne, parte
per il Messico, come soldato di ventura al soldo del re di Spagna. Il
suo bagaglio è minimo, lo ricorderà egli stesso nelle sue memorie:
uno stocco, una spada, una pistola, una cotta di maglia. Insomma,
tutto quello che serve a un soldato.
Ma il suo destino non è quello, non sarà né prete né soldato. Arrivato nel Nuovo Mondo,
dove spagnolizza il suo nome in Juan Bautista Chapa, (Schiappapietra in dialetto si dice Sciappapria, dunque il passaggio da Sciappa a Chapa è breve) egli si fa
notare non per le sue doti militari, ma per la sua profonda cultura,
tanto che il Governatore Zavala, profondamente impressionato da quel
giovane tanto dotato, lo prende al suo servizio come suo segretario.
Da lì inizia la fortuna di Chapa. Per quarant'anni egli serve come
segretario e storico ufficiale del governo spagnolo. In questa veste
accompagna diverse spedizioni a Nord, oltre il Rio Bravo, nei
territori che oggi sono conosciuti come Texas. Sono spedizioni di
guerra contro gli indiani che spesso scendono a sud ad attaccare I
villaggi spagnoli, ma sono anche missioni esplorative perché al re di
Spagna interessa scoprire se quei territori offrono opportunità si
sfruttamento economico a partire dalle miniere d'oro e d'argento di
cui gli spagnoli sono da sempre alla ricerca.
Chapa tiene I diari di
quelle spedizioni, racconta minuziosamente quello che vede, descrive i luoghi, gli abitanti, gli animali. Resta in particolare colpito dai
costumi sessuali, molto liberi per uno spagnolo, delle donne indiane
e da uno strano animale, un grande bovino peloso che in Europa non si
conosce, il bisonte.
Quei diari di viaggio,
assieme ad altri materiali diventano un libro importante la Historia
del Nuevo Reino de León de 1650 a 1690 pubblicato anonimo. E' il
primo studio sistematico di quei territori, ricchissimo di notizie e
di informazioni.Solo nel secolo scorso studiosi americani ne
attribuiranno con certezza la paternità a Chapa.
La sua
sarà una vita lunga e ricca di soddisfazioni. Egli sposerà Beatriz
Olivares de Treviño, figlia di uno dei più importanti aristocratici
di Monterrey da cui avrà sei figli, quattro maschi e due femmine .
Morirà nel Nuevo León nel 1695 a 68 anni, ricco e stimato.