Da tempo (decisamente troppo) Vento largo non si occupa più di poesia. Iniziamo a colmare questo vuoto ospitando due poesie, entrambe legate al Ponente ligure. La prima - in dialetto di Dolcedo - di un caro amico, Tommaso Lupi, prima classificata all'edizione 2022 del prestigioso premio di poesia dialettale “Giannino Orengo”. La seconda, omaggio all'opera di Francesco Biamonti, è arrivata al blog da un autore di cui non sappiamo nulla. Entrambe ci parlano della perdita e del ricordo con una malinconica dolcezza. La foto di copertina è sempre di Tommaso Lupi, tratta da un suo recentissimo lavoro sul “Ponte dei cavalieri di Malta” di Dolcedo.
G.A.
Tommaso Lupi
U baloccu da vitta
da luntàn i m’àn dītu che
ti te ne sei andàita via sulla,
maladettu viru.
Cumme da fiö, Gianna,
a sun andàu de cursa
sutta a-u ponte de fèru
int’a crotta di ařimai de cà
dunde a te vegnivu darē
a dōghe recattu,
a te sercōvo cumme aluřa
pe’ rivēte esse, illüsu,
in te chellu scüřu in ruvīna
a l’ò truvàu numa u regordu
de candu tü žuvenetta,
ti m’ài fàitu cunusce
u baloccu da vitta.
Il balocco della vita
Cara Amica,/da lontano m’han detto/che te ne sei andata via sola,/maledetto morbo./Come da ragazzo, Gianna,/sono andato di corsa/sotto il ponte di ferro/nell’antro degli animali di casa/dove ti seguivo /ad accudirli,/ti cercavo come allora/per rivederti essere, illuso,/in quel buio in rovina/ho trovato solo il ricordo/di quando tu giovinetta/mi facesti conoscere/il balocco della vita.
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Gregorio Lanteri
Omaggio a Francesco Biamonti
Tra ulivi argentati gonfi di pena
Di antichi desideri il cuore è pieno
E rimpianti
In alto sull’autostrada
Mentre il vento lacera le foglie
Su crinali d’ombra
Borghi di pietra screpolata
Sentieri diventati rovo
Miraggi nella luce incerta dell’alba
Un cielo senza colore mostra le sue rughe
Anche il mare muore
Nel grido dimenticato dei gabbiani