Contro l'arresto del sociologo marxista Boris Kagarlitsky
Il sociologo marxista di fama internazionale Boris Kagarlitsky (nato nel 1958) è attualmente detenuto in un centro di carcerazione preventiva russo e rischia fino a 7 anni di carcere se condannato con l'accusa di "giustificare il terrorismo". Kagarlitsky, socialista internazionalista, da sempre è critico della politica di Putin e della aggressione all'Ucraina.
La decisione di trattenerlo fino all'udienza di fine settembre è stata presa ieri, un giorno dopo il suo arresto a Mosca il 25 luglio, in un tribunale a porte chiuse nella sperduta cittadina di Syktyvkar e senza la presenza del suo avvocato. Il suo avvocato ha spiegato che l'accusa penale contro Kagarlitsky è legata a un post che ha pubblicato l'8 ottobre 2022 su Telegram analizzando le implicazioni militari di un attacco al ponte di Crimea. L'arresto di Kagarlitsky è un attacco politico a uno dei critici più espliciti dell'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte del presidente russo Vladimir Putin. Fa anche parte di una più ampia campagna per reprimere i dissidenti contro la guerra.