1978: gli americani e la politica italiana
Giorgio Amico
Il governo ombra. Come
gli americani hanno condizionato la politica italiana
Il 1978 è un anno
cruciale per la politica italiana. Il PCI entra nell'area di governo per uscirne subito con
il rapimento Moro. Si dimette il presidente della Repubblica Leone e
al suo posto viene eletto Sandro Pertini. Moro viene assassinato al
termine di un lungo sequestro dai risvolti ancora oggi oscuri, mentre
nel PSI si afferma definitivamente la leadership di Craxi che di
fatto blocca prima e disarticola poi il progetto berlingueriano di
compromesso storico. E' anche il periodo di maggior peso della P2.
Un anno intenso e
difficile ricostruito da Maurizio Molinari, corrispondente da New
York della Stampa, in un libro, “Governo ombra. I documenti segreti
degli USA sull'Italia degli anni di piombo”, pubblicato nel 2012 da
Rizzoli.
Con pazienza Molinari
ricostruisce sulla sorta di 184 documenti riservati del Dipartimento
di Stato, ottenuti in base alle norme (ben più liberali delle
nostre) americane sul diritto di informazione, l'atteggiamento
dell'amministrazione USA nei confronti degli sviluppi della politica
italiana.
Il primo dato che emerge
è la ferma contrarietà degli Stati Uniti ad ogni forma di apertura
anche indiretta al partito comunista e l'amministrazione Carter, da
sempre presentata dalla stampa italiana come aperturista, non
fa eccezione.
Il carteggio quasi
quotidiano con l'ambasciatore Gardner evidenzia un
atteggiamento di estrema preoccupazione nei confronti degli sviluppi
della situazione romana. Questa preoccupazione, condivisa dai vertici
NATO, porta l'amministrazione Carter a contrastare in modo
sistematico la politica dei leader DC Andreotti e Moro, considerati
ormai inaffidabili e pronti a cedere alle richieste comuniste.
Caduto Leone, gli
americani diffidano profondamente del nuovo presidente, Sandro
Pertini, eletto con i voti comunisti e dunque ritenuto non sicuro.
Preoccupazioni, condivise anche dai governi inglese e tedesco che
pure invitano gli americani alla prudenza.
Il risultato sarà
l'appoggio deciso a Bettino Craxi in funzione anticompromesso
storico. Nei suoi rapporti a Washington l'ambasciatore Gardner
accenna a ingenti finanziamenti da parte della SPD (il partito
socialdemocratico tedesco) e della Germania al politico italiano per
consolidarne la posizione nel PSI.
Quanto alla DC, la
politica americana consiste in un deciso intervento sui vertici
vaticani perchè premano sul partito cattolico per bloccarne la
politica di cedimento ai comunisti. Dai documenti raccolti e
commentati da Molinari risulta come il Vaticano (prima di Paolo VI e
poi di Giovanni Paolo II) sia considerato dagli USA come un partner
strategico, un alleato fondamentale nella lotta al comunismo. E non
solo in Italia, se solo si pensa al ruolo che papa Wojtyla avrà a
partire dalla Polonia di Solidarnosc (e dall'intreccio CIA-IOR di
Marcinkus-Calvi) nella disintegrazione del blocco sovietico.
“Nell'offensiva contro
la DC di Moro e Andreotti – scrive Molinari – l'alleato più
importante di Washington è il Vaticano di Paolo VI, i cui stretti
collaboratori sin dal 5 gennaio [1978] esercitano pesanti pressioni
sui leader democristiani per evitare l'intesa con il PCI”.
Colpisce nel libro
l'insistenza servile con cui esponenti della politica (e non solo di
destra) come Ugo La Malfa, e del giornalismo (Indro Montanelli)
contattano i rappresentanti USA per dichiarare la loro contrarietà
alla linea del compromesso storico e la loro disponibilità ad
attivarsi in funzione anticomunista e antidemocristiana.
Inquieta, in un quadro
già di grande ambiguità, il riferimento costante da parte
dell'ambasciatore Gardner al comando (americano) delle forze NATO in
Europa. Un dato che, unito al suggerimento al presidente Carter
di attivare “le Commissioni del Congresso per allargare il fronte
politico dell'opposizione al compromesso storico”, cioè i canali
parlamentari per l'autorizzazione e il finanziamento di azioni
“coperte”, fa nascere più di un pensiero sul coinvolgimento attivo americano nella strategia dalla tensione, dal rapimento Moro alla P2.
Maurizio Molinari
Governo ombra
Rizzoli, 2012
Euro 18.00